Martini scrive ad Arafat: "Basta con le esecuzioni capitali"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 gennaio 2001 16:14
Martini scrive ad Arafat:

Sabato scorso la polizia dell'Autorità nazionale palestinese ha fucilato due palestinesi accusati di aver fornito agli israeliani informazioni riservate e ha condannato a morte altri due presunti collaborazionisti. L'esecuzione, trasmessa dai telegiornali, ha suscitato profonda impressione. Ma anche ieri un altro collaborazionista è stato ucciso da un gruppo armato di Al Fatah.
Appresa la notizia il presidente Claudio Martini, da sempre in prima fila nella battaglia per l'abolizione della pena di morte ovunque nel mondo, ha deciso di scrivere al leader palestinese Yasser Arafat per chiedere di non procedere alle altre condanne capitali già decise.

"Caro Presidente - scrive Martini ad Arafat - anche la Toscana segue con crescente preoccupazione tutti gli avvenimenti che caratterizzano il sempre pi— difficile dialogo tra Palestina e Israele, e in particolar modo gli scontri quotidiani con la loro scia di morti e feriti. Grande Š la nostra angoscia per il destino del processo di pace nell'intera area mediorientale e per il futuro della convivenza tra due popoli con i quali questa Regione ha, da sempre, rapporti di amicizia, di gemellaggio e di cooperazione.

Alle nostre preoccupazioni se ne aggiunge oggi un'altra, dopo la diffusione della notizia della fucilazione, da parte della polizia dell'Anp, di due palestinesi giudicati colpevoli di collaborazionismo con i servizi segreti israeliani. Sappiamo che negli ultimi sei anni le corti militari di massima sicurezza dell'Anp hanno emesso oltre trenta condanne a morte, cinque delle quali sono state eseguite. Alle due comminate nell'agosto del 1998 si sono infatti aggiunte una nel febbraio 1999 e le due di sabato scorso.

Come forse lei saprà, la Toscana - che per prima abolì la pena capitale nel lontano 1786 - è da anni impegnata per richiedere l'abolizione della pena di morte in tutto il mondo. Siamo consapevoli che la difficile situazione che il popolo palestinese sta vivendo in questi mesi tende ad inasprire la qualità della risposta dei vertici politici, ma vorrei richiamare la sua attenzione sull'inutilit… del ricorso alla pena di morte: aggiungere violenza a violenza non serve alla pace, n‚ aiuta il popolo palestinese nel suo faticoso cammino verso l'autonomia e l'indipendenza.

Mi rivolgo pertanto a Lei - a cui autorità morale è nota e che questa Regione ha già avuto modo di insignire del Pegaso d'Oro, suo massimo riconoscimento concesso a personalità che si sono distinte per la loro opera in favore della pace e della cooperazione - perch‚ compia un gesto di clemenza, non dando corso alle altre esecuzioni già decise sabato scorso a Betlemme. Le chiedo, presidente Arafat, di abolire di fatto la pena di morte nelle zone amministrate dall'Autorità Nazionale Palestinese, come segno forte di civiltà e di speranza, come atto di buona volontà per giungere presto ad una pace duratura ed al riconoscimento di uno Stato per il popolo palestinese, al quale ci legano progetti comuni e sentimenti di fratellanza.

Con sincera amicizia, Claudio Martini ". La lettera è stata inviata anche al rappresentante in Italia dell'Autorità nazionale palestinese, Nemer Hammad.

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