L'ARPAT in difficoltà nel controllo dei cantieri TAV

Redazione Nove da Firenze
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12 gennaio 2001 14:48
L'ARPAT in difficoltà nel controllo dei cantieri TAV

I consiglieri regionali Marco Carraresi (Ccd) e Franco Banchi (Cdu), in un'interrogazione in merito ai controlli dell'Arpat nei cantieri toscani dell'alta velocita', chiedono "un dettagliato resoconto dei controlli effettuati" e se sia vero che "rispetto al '99 sarebbero diminuiti del 20% sopralluoghi e campionamenti". I due consiglieri chiedono "chiarezza circa il mantenimento degli impegni relativi al potenziamento della sede Arpat del Mugello", e se ''e' stato programmato un potenziamento dell'operativita' della struttura Arpat, a servizio della citta' di Firenze, coinvolta nei lavori di realizzazione dell'alta velocita' e della terza corsia autostradale".

Secondo Carraresi e Banchi, inoltre, non sarebbero state "effettuate le assunzioni, previste negli accordi relativi all'alta velocita', di sette periti e quattro tecnici laureati". "E quindi necessario - hanno detto i due consiglieri - che sia fatta chiarezza sull'organico, sulla sua gestione; pare che alcuni assunti a convenzione per i controlli sull'alta velocita' siano poi di fatto utilizzati solo in laboratorio per le analisi di routine. Questa esperienza negativa rischia di ripetersi, aggravata, per Firenze.

Per l'area fiorentina l'Arpat e' dotata di sei operatori, ma c'e' da domandarsi se essi siano sufficienti, in vista dei cantieri che apriranno in citta' per l'alta velocita' ferroviaria''.
Idra chiede che siano accuratamente verificate da parte dell'Amministrazione Comunale le condizioni di impatto ambientale alle quali si sta per sottoporre la città di Firenze coi primi cantieri per la tranvia e per l'Alta Velocità ferroviaria, e l'efficacia dei provvedimenti adottati per farvi fronte. L'associazione, dopo una verifica condotta in questi giorni, non ha ottenuto conferma che all'ARPAT siano state assegnate risorse aggiuntive specifiche per i cantieri in partenza a Firenze, in termini di mezzi e personale.
I numeri dei rischi e dei danni ambientali e sanitari registrati in Mugello appaiono destinati infatti a impallidire nel teatro urbano coinvolto dal sottoattraversamento TAV: a Firenze, diversamente che a Vaglia o a Firenzuola, si muovono quotidianamente decine di migliaia di ruote, sbuffano decine di migliaia di marmitte, respirano decine di migliaia di polmoni, soffrono decine di migliaia di orecchie e di sistemi nervosi.

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