Domenici interviene sulla privatizzazione delle farmacie comunali

Redazione Nove da Firenze
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20 dicembre 2000 20:07
Domenici interviene sulla privatizzazione delle farmacie comunali

“Siamo di fronte ad un passaggio di notevole importanza. La cessione della gestione e non della titolarità del servizio delle farmacie ha un rilievo di natura politica e amministrativa”. E’ quanto ha affermato il Sindaco di Firenze Leonardo Domenici nel corso della giunta che ha dato il via libera alla vendita dell’Azienda farmaceutica fiorentina. Ricordando che la titolarità del servizio resta al Comune (nessuno potrà decidere di chiudere o spostare una farmacia senza l’autorizzazione del Comune) e che viene ceduta, per 30 anni, solo la gestione del servizio, Domenici ha sottolineato il fatto che oggi “l’amministrazione pubblica deve essere sempre di più un regolatore dei servizi, un ‘indirizzatore strategico’, anziché un gestore.

In questo modo – ha sottolineato il Sindaco – non veniamo meno né ai compiti istituzionali, né alle nostre convinzioni programmatiche”. Domenici ha ricordato che esiste una differenza nel modo in cui centro-sinistra e centro-destra affrontano il problema della privatizzazione. Per lo schieramento riformista si tratta di individuare tutti gli strumenti di regolazione, indirizzo e controllo che salvaguardino soprattutto la qualità del servizio delle farmacie e ne rafforzino la funzione di presidio socio-sanitario, e non limitandosi a operazioni di tipo prevalentemente economico-finanziario.

Nel corso del dibattito di questo periodo, di fronte all’obiettivo dell’amministrazione di cedere l’80% delle quote dell’Afam, sono emersi due tipi di preoccupazioni: da un lato quella avanzata dai farmacisti privati che sottolinea il rischio di alterazione delle regole del mercato, sul lato opposto quella espressa da alcune forze politiche che puntavano il dito sui rischi sociali che tale scelta poteva determinare. “Queste preoccupazioni sono serie e vanno considerate – ha rimarcato Domenici -.

Ma a queste preoccupazioni risponde concretamente la griglia di garanzie definite con il contratto di servizio, con quello di cessione delle azioni, con il nuovo statuto e con l’accordo sindacale. Il fatto che si dia assicurazione su turni, presenza delle farmacie sul territorio, mantenimento degli accordi con le farmacie private per la consegna delle medicine a casa, sulla vendita dei cosiddetti farmaci orfani (le medicine prodotte dall’Istituto farmaceutico Militare, necessarie per curare le malattie rare) rappresentano la concreta risposta al rischio di alterazione del mercato”.

Domenici ha precisato che “non ci troviamo di fronte ad un ipotesi di privatizzazione secca, ma di fronte ad un lavoro che, in coerenza con quanto definito nel programma di governo votato in Consiglio Comunale nel luglio ’99, da risposte sia alla preoccupazione di alterazione del mercato, sia a quella di ordine sociale ed economica”.

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