«Comme staie bene, Filume'... Sì turnata n'ata vota figliola...»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 dicembre 2000 09:16
«Comme staie bene, Filume'... Sì turnata n'ata vota figliola...»

Ha debuttato un mese fa (ad Ascoli Piceno) la “Filumena Marturano” ripresa in ricordo dei 100 anni dalla nascita di Eduardo De Filippo, in scena sino a domani al Teatro della Pergola. Nel ruolo che fu di Titina De Filippo è Isa Danieli, il ruolo di Eduardo e di Ammonio Casagrande, diretti da Cristina Pezzoli. Filumena, la più cara delle sue creature la definiva lo stesso Eduardo De Filippo. “La più tipica delle femmine di De Filippo che -chiarisce la Danieli- non esita ad esercitare la propria arte di arrangiarsi”.

“Il teatro di Eduardo puo' provocare un effetto paralizzante per la monumentalità delle interpretazioni che lui, Titina, Peppino e altri grandi attori che vi si sono cimentati, ne hanno dato –è costretta ad affermare la regista Pezzoli- Credo che sia indispensabile profanare il timore reverenziale che possono incutere le sue opere, per poterle penetrare e rileggere nel presente, con un rapporto di fedelta' e tradimento al tempo stesso”. Per sottrarre lo spazio scenico a un certo realismo la giovane regista ha provato a simbolizzare nella scenografia certi nuclei tematici profondi della scrittura: il "ring" su cui si battono Filumena e Domenico assistiti dai loro "secondi" Rosalia e Alfredo, nel primo atto; il "trasloco" in cui incessantemente vagano tutti i personaggi del secondo atto, come se la casa perdesse la sua rassicurante identità per trasformarsi in un labirinto; l'"happy end" del terzo atto in cui si ricompongono, con pudore, i conflitti e Filumena corona con il matrimonio il suo sogno di "dignità".
Scritta per l’interpretazione di Titina De Filippo nel 1946, “Filumena Maturano” segna con “Napoli Milionaria” e “Questi fantasmi” il periodo aureo di Eduardo, che riempiva i teatri con i suoi testi, da lui stesso interpretati e diretti.

Queste commedie ruotano intorno al triangolo madre/padre/. Tema forse, derivato dal rapporto contrastato fra l'amore e l'odio per il padre naturale, Eduardo Scarpetta, che per tutta l'infanzia fu costretto a chiamare "Zio Eduardo", tema di cui egli porterà per tutta la vita il segno, e non mancherà mai di raccontarlo in ogni sua opera, in ogni suo gesto, anche il più piccolo. Filumena Marturano, ex prostituta, da oltre vent’anni mantenuta, è praticamente la moglie di Domenico Soriano. Fingendosi in punto di morte riesce a farsi sposare, ma Domenico furibondo per essere stato ingannato e' deciso a far annullare il matrimonio.La donna allora gli rivela che si è fatta sposare per dare un nome ai suoi tre i figli,uno dei quali e' figlio di Domenico.

Soriano fa annullare il matrimonio, ma ben presto si pente e per amore di suo figlio vorrebbe risposare Filumena. La donna capisce le intenzioni di Domenico che in realta' vorrebbe sapere quale dei tre e' suo figlio, ma "E' figlie so' ffiglie...E so' tutte eguale" e non gli rivela quale e' il suo. La paternità riconosciuta su tutti i figli del peccato e la figliolanza spirituale distribuita misteriosamente, ma con effettiva eguaglianza fra i tre nati da tre sangui diversi, è un motivo pirandelliano.

“Filumena Maturano” arriva al cinema già nel 1951. Nel 1962 Eduardo De Filippo realizza una ripresa televisiva dello spettacolo, mentre “Matrimonio all'italiana” è il titolo del film per la regia di Vittorio De Sica nel 1964.
Per aprire le celebrazioni del centenario della nascita di Eduardo De Filippo a Napoli l’estate scorsa Carla Fracci è stata l'interprete proprio di 'Filumena Marturano', balletto ispirato alla famosa commedia e costruito intorno a una pantomima scritta dallo stesso Eduardo per l'amica danzatrice.

Lo spettacolo si è tenuto al Teatro San Carlo.

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