Università: inaugurazione con polemiche dell'anno accademico 2000-2001

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 Dicembre 2000 23:38
Università: inaugurazione con polemiche dell'anno accademico 2000-2001

"Molte circostanze mi inducono a immaginare una vera e propria rifondazione dell'Ateneo, e vorrei che questa rifondazione scaturisse da un processo di ampia partecipazione di tutte le componenti universitarie e sociali." Con questo messaggio il rettore Augusto Marinelli ha aperto oggi l'anno accademico 2000-2001, dal Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, alla presenza del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Il rettore ha più volte richiamato nella sua relazione annuale la necessità di una grande alleanza "per ridefinire le regole di governo dell'Ateneo, l'innovazione didattica, la valorizzazione della ricerca, la riorganizzazione amministrativa, lo sviluppo delle risorse" e a questo fine sarà promossa in primavera una grande Conferenza d'Ateneo.


Affrontando il tema delle risorse, Marinelli ha chiesto che l'Ateneo fiorentino possa ricevere dallo Stato fondi straordinari, che tengano conto della sua particolare situazione edilizia e che permettano di completare l'adeguamento delle strutture. Il Rettore ha avanzato l'ipotesi che lo Stato, nella prospettiva di conferire piena autonomia agli atenei, trasferisca in proprietà alle università il patrimonio demaniale attualmente ad esse assegnato in comodato gratuito perpetuo. L'Ateneo fiorentino, nel frattempo, solleciterà, nei confronti di privati e di enti locali, 'formule di compartecipazione immobiliare "che comprimano al massimo - ha detto il rettore - l'entità degli investimenti e riducano allo stesso tempo l'incidenza dei costi gestionali".

L'Ateneo ricercherà la massima interazione possibile con il territorio, le istituzioni e il tessuto produttivo e culturale locale nella prospettiva di una Università metropolitana che, fra l'altro, "nell'offrire servizi formativi qualificanti per il territorio possa beneficiare, valorizzandole, di risorse immobiliari".
Il Rettore ha annunciato, inoltre, nella sua relazione la creazione di Ateneo ricerca e Ateneo formazione, "centri di servizi con specifiche autonomie e responsabilità, pur nel quadro degli indirizzi di Ateneo, che avranno come obiettivo rendere più agevoli i rapporti tra università e società, sia in termini di formazione sia di ricerca, soprattutto applicata" e la prossima istituzione del Garante dei diritti, previsto dallo Statuto dell'Università, ma finora mai attuato, "al fine di rendere sempre più trasparente il rapporto con la società".
«L'università deve investire negli uomini, nella ricerca e nella didattica, non nell'edilizia».
E’ quanto ha dichiarato il capogruppo dei Verdi Alessio Painii questo pomeriggio per l’inaugurazione dell’anno accademico.

«La pesante situazione finanziaria lasciata in eredità al nuovo rettore Marinelli - ha aggiunto Papini - sconsiglia fortemente le nuove edificazioni previste a Sesto Fiorentino come il nuovo deposito delle biblioteche, lo spostamento del corso di laurea in matematica, il nuovo polo di biotecnologie. La prospettiva, indicata dal passato rettore Blasi, di bloccare le assunzioni di nuovi ricercatori, fermando il turn over è un colpo di grazia per i giovani ricercatori dell’università di Firenze che faticosamente cercano di costruirsi un futuro».

Secondo il capogruppo dei Verdi «è senz'altro preferibile individuare per uso universitario i molti immobili già di proprietà pubblica o addirittura dell’università che si sono liberati o si libereranno nel centro storico: le facoltà che si sposteranno a Novoli e a Sesto, le aree giudiziarie che verranno trasferite nel nuovo palazzo di giustizia di Novoli come la corte d'appello in via Cavour, le zone militari di cui è previsto l'abbandono come la scuola dei carabinieri in piazza stazione».

«I Verdi già al tempo delle prime scelte - ha sottolineato Papini - presentarono una interrogazione parlamentare sulle previsioni edilizie universitarie di Novoli paventando uno spreco di denaro pubblico, e le forti spese sostenute dall'università si sono effettivamente trasformate in un gravoso peso dopo la riforma in senso autonomistico degli atenei, tanto da arrivare alla situazione attuale in cui le spese per la ricerca, la didattica, la valorizzazione del capitale umano sono ridotte oltre ogni limite sostenibile».

«I Verdi - ha concluso Papini - chiedono anche al nuovo rettore di rivedere le politiche sul numero chiuso: le fluttuazioni di bisogni del mercato del lavoro legato alle nuove moderne esigenze sono ormai tanto imprevedibili che appare improbabile sperare di prevederle e in base a ciò regolare l'accesso alle facoltà a prescindere dalla naturale propensione e interesse dello studente. Inoltre nella attuale situazione di precarietà finanziaria non sembra opportuno rinunciare a migliaia di iscrizioni di studenti paganti e motivati, visti anche gli elevatissimi incrementi delle tasse universitarie negli ultimi anni, a cui non hanno corrisposto un pari sforzo per il potenziamento della didattica».

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