Oltre 2.600 chilometri di strade nel prossimo gennaio, passeranno alla gestione delle Province

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 novembre 2000 16:31
Oltre 2.600 chilometri di strade nel prossimo gennaio, passeranno alla gestione delle Province

1.480 chilometri fanno parte del demanio regionale, tra queste la Cassia (155 Km), la Sarzanese-Valdera (192 Km) e la superstrada Firenze-Pisa-Livorno (97 Km), e saranno gestite dalle province che provvederanno alla manutenzione ordinaria e straordinaria. Altri 1.150 chilometri di rete stradale passeranno direttamente al demanio provinciale. Tra queste superano i cento chilometri la Senese-Aretina (ex SS 73) quella del Monte Amiata (ex SS 323). La relativa delibera regionale e' all}attenzione della sesta commissione consiliare, che in merito ha provveduto a sentire l}opinione della Amministrazioni provinciali toscane.
Per svolgere i nuovi compiti alle Province saranno assegnati 37 milioni per chilometro all}anno per le strade provinciali, e 32 milioni per chilometro/anno per quelle classificate come regionali.

Un discorso a parte e' riservato alla SGC Firenze-Pisa-Livorno per la quale le Province interessate disporranno di 120 milioni per chilometro/anno. Inoltre passeranno alle Province 324 unita' di personale e le relative attrezzature.
La Giunta regionale istituira' poi una conferenza sulla viabilita' con la partecipazione di Regione, Province ed ANCI per definire l}utilizzazione di altri 202 miliardi da destinare ad investimenti sulla rete stradale.
Infine un tavolo congiunto tra Regione e Province interessate consentira' di programmare gli interventi sulla Firenze-Pisa-Livorno.

Nella consultazione, a cui hanno partecipato il Presidente della commissione, Sirio Bussolotti (DS), ed i consiglieri Lippi e Simonti (DS) e Dinelli (FI) è stata espressa soddisfazione per il decentramento a livello provinciale della gestione delle strade che passeranno al demanio regionale, ma non sono mancate critiche perplessita'.
Nel Decreto statale di trasferimento ci sono errori ed omissioni che restano da correggere ed il trasferimento delle risorse finanziarie, umane e materiali e' macchinoso ed in parte da chiarire.

In particolare, e' nel mirino dei rappresentanti delle Amministrazioni provinciali la necessita' che competenze e risorse siano trasferite contestualmente ed in modo integrale, anche a costo di qualche ritardo nella tempistica prevista.
Inoltre, non pare che gli investimenti in nfrastrutture siano ripartiti tra le Province in modo equo, ed occorre esplicitare la garanzia da parte della Regione che l}attuale livello di finanziamento non subira' contrazioni qualora dovessero diminuire i trasferimenti statali.

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