L'opera di sostegno, decisa dal consiglio provinciale di Firenze con l'approvazione unanime di una mozione (presentata dalla maggioranza che ha poi accolto emendamenti dell'opposizione), ha coinvolto anche il Comune di Firenze, la Provincia di Pistoia e la Regione Toscana. "Complessivamente in questa prima fase dell'iniziativa - ha dichiarato oggi al consiglio provinciale il Presidente della giunta Michele Gesualdi - sono stati stanziati fra i quattro enti 75 milioni di lire e si è già provveduto ad incaricare l'Asl 8 di Arezzo di fornire i medicinali richiesti".
L'Asl in questione è quella che a livello regionale ha ottenuto le migliori condizioni dalle società fornitrici.
Per il trasporto dei medicinali è stato attivato un collegamento con la Croce rossa internazionale che si è dichiarata disponibile ad effettuare direttamente e gratuitamente il trasporto. "I medicinali - ha aggiunto Gesualdi - saranno portati direttamente in Palestina e attraverso la Croce rossa verranno consegnati all'ospedale di Nablus".
Nello scorso consiglio provinciale i consiglieri di Rifondazione Sandro Targetti e Piero Parotti avevano annunciato il loro voto favorevole alla mozione della maggioranza ma sul presupposto del diritto del popolo palestinese all'autodeterminazione e avevano proposto alcune modifiche al documento, tutte accettate, tra le quali l'inserimento di un richiamo alla risoluzione delle Nazioni Unite del 20 ottobre scorso.
.Demetrio Donati e Carlo Bevilacqua, di Forza Italia, avevano proposto il coinvolgimento della Croce Rossa Internazionale. La proposta era stata inserita (come ipotesi operativa subordinata alla richiesta delle autorità di Nablus) nella mozione approvata. Nel corso del consiglio era stata avanzata anche la proposta di una riunione congiunta delle commissioni consiliari competenti di Provincia, Regione e Comune di Firenze da parte Beatrice Biagini, presidente della Commissione Pace del Consiglio provinciale, che chiese anche alle istituzioni di sostenere le associazioni israeliane e palestinesi che lavorano per il dialogo.
