30 novembre: anniversario dell'abolizione, nel 1786, della pena di morte e della tortura in Toscana

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 ottobre 2000 18:34
30 novembre: anniversario dell'abolizione, nel 1786, della pena di morte e della tortura in Toscana

"Sara' una festa di popolo. La sentiamo come una iniziativa che riscopre e valorizza l'identita' della Toscana prendendo spunto da un tema purtroppo ancora di tremenda attualita': il diritto di togliere la vita ad una persona, innocente o colpevole che sia". Battono sullo stesso tasto i sindaci che si stanno mobilitando per la festa del 30 novembre 2000, anniversario dell'abolizione, nel 1786, della pena di morte e della tortura da parte del granduca Pietro Leopoldo. Nell'isola di Capraia ''non si puo' fare il consiglio comunale - dice il sindaco Gaetano Guarente - ma non rinuncio a far festa con gli abitanti.

Se il mare e le difficolta' di raggiungere l'isola da parte di tutti i consiglieri non consentiranno la seduta, faro' leggere il proclama del granduca di abolizione della pena di morte nella piazza della chiesa, dopo il suono delle campane''. Per Cristiano Ceragioli, sindaco di Camaiore, e Marco Mecchi, presidente del consiglio comunale, e' la gestione stessa della festa da parte del consiglio regionale ad accentuarne il significato popolare e regionale: "Spesso iniziative che vengono organizzate a Firenze, anche inconsapevolmente vengono vissute come centrate sul capoluogo".
"Questo sforzo dei Comuni, anche dei piu' piccoli - commenta il presidente del consiglio regionale, Riccardo Nencini - e' importante e sono anche d' accordo sul significato popolare e regionale che molti sindaci attribuiscono alla festa".

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