"Il giro del mondo in ottanta giorni"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 ottobre 2000 19:20

Il Teatro della Pergola presenta, da martedì 24 a domenica 29 ottobre, "Il giro del mondo in ottanta giorni" spettacolo per marionette di Carlo II Colla ed Eugenio Monti Colla dall'omonimo romanzo di Jules Verne.
Al Teatro Gerolamo, sede stabile della Compagnia Carlo Colla e Figli fino al 1957, "Il giro del mondo in ottanta giorni" era stato sempre uno dei titoli più rappresentati sino al 1938, anno in cui, a causa delle leggi razziali, il regime ne proibì la rappresentazione poiché il romanzo termina con il matrimonio fra il protagonista, l'europeo Phileas Fogg, e l'indiana Auda.
Insiema al "Ballo Excelsior" e al "Cristoforo Colombo", l'adattamento dello scritto di Verne costituisce, nel repertorio della Compagnia, la triade inneggiante alla vittoria del progresso e del tecnicismo.
La vecchia edizione di Carlo II Colla era stata concepita con criterio estremamente realistico e datato, tant'è che il personaggio Passepartout era stato sostituito dall'autore con quello della maschera Gerolamo seguendo una concezione popolare dialettale.
La nuova edizione, presentata in prima assoluta al 35° Festival dei due mondi di Spoleto nel 1992, tende a risolvere in chiave più ironica l'incredibile viaggio.
Phileas Fogg è qui un manichino che non nota ciò che lo circonda (è la sua battuta "quando ho tempo mi occupo anche degli esseri umani").

Però il suo cinismo e distacco mutano con il viaggio, che non rimane un’esperienza puramente geografica, ma diventa anche esperienza umana.
C'è un continuo parallelismo tra l'ispettore di polizia Fix e Passepartout: entrambi si arrabattano. L'uno per eroismo dichiarato (evidentemente ispirato al personaggio di Sherlock Holmes), l'altro per cercare di vivere alla giornata diventando eroe suo malgrado.
Passepartout (in questa edizione è stata abbandonata la maschera) è l'intraprendente giovanotto francese, curioso e ingenuo, abilissimo nel risolvere guai; è affascinato da Fogg perché, come dice all'inizio, "è preciso come una macchina", e si dedica a lui convinto di andare incontro a una vita tranquilla. Fix gioca un ruolo importante perché, a differenza diel romanzo in cui è ombra di spia, qui è molto presente ed è coinvolto nell'esilarante gioco marionettisticodei continui travestimenti che lo vedono ora bramino, ora mormone, cinese, cuoco, anziana viaggiatrice.
La regia è, secondo lo stile di Carlo Colla e Figli, da kolossal affidata, oltre al tradizionale "maneggio" dall&'alto del ponte di manovra, anche ai numerosissimi marchingegni scenici che ricordano la precisione del meccanismo dell’orologio, anch’esso perfezione miniaturizzata come il mondo marionettistico.
In diciotto quadri se ne vedono, come si suol dire, di tutti i colori: dall'India al Far West in una fantasmagoria di paesaggi e di costumi tradizionali dei vari continenti, lo spettatore dalla sua poltrona vede ponti crollare, vaporiere che scoppiano, naufragi in oceano, donne salvate da crudeli sacrifici, fughe su elefanti, convogli presi d’assalto dai pellerossa e pezzi di bravura come la piramide "umana" nel circo giapponese o il gran valzer finale il tutto affidato a circa trecento figure di legno.

Le musiche che accompagnano l'azione sono quelle tematiche di fine 800 (valzer, polke, mazurche) con le originali e divertenti interpretazioni d'epoca del mondo orientaleggiante.
Orario spettacoli: martedì - sabato 20.45, domenica 15.45.

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