Jim Dine in Italia

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 ottobre 2000 15:49
Jim Dine in Italia

Il Comune di Siena, Assessorato alla Cultura, e il Palazzo delle Papesse (Centro d’arte contemporanea), con il patrocinio dell’ Ambasciata degli Stati Uniti d’ America, ha invitato il noto artista americano Jim Dine.
Il 21 ottobre alle ore 18.00, sarà inaugurata una mostra che vedrà riunite le opere storiche dell’artista fino alle più recenti, allestite in due spazi diversi: ai Magazzini del Sale, Piazza del Campo 1 e al Palazzo delle Papesse, via di Città 126. Inaugurazione simultanea dei due eventi: 21 ottobre 2000, ore 18.00 e apertura: 22 ottobre – fino al 14 gennaio 2001.
Negli spazi di Palazzo Pubblico, Magazzini del Sale, in Piazza del Campo, saranno esposti i lavori più recenti.

In questi ultimi anni l’artista, che non ha mai smesso di sperimentare, si è avvicinato alla fotografia utilizzando le tecnologie più avanzate, sono nati così i “digital prints”: un ciclo di opere in cui Dine compone un “set” da cui trae l’immagine fotografica che, scansionata e selezionata mediante computer, crea una sorta di trompe l-oeil in cui scrittura e oggetti convivono in una nuova forma di “visual poems”.
Le sale del primo piano del Palazzo delle Papesse ospiteranno i lavori storici provenienti dalle collezioni italiane.

Il rapporto che lega più strettamente Jim Dine all’ Italia comincia negli anni sessanta quando le più importanti collezioni private del paese acquisteranno le sue prime opere del periodo New Dada. La mostra offrirà quindi una occasione di incontro tra l’artista ed i collezionisti creando quasi una “antologica italiana” che sarà lo spunto per una revisione critica della sua opera dopo trenta anni di assenza da occasioni pubbliche.
Il catalogo bilingue), edizione Gli Ori, sarà diviso in tre parti; nella prima dedicata al Palio del 2 luglio, vi sarà un saggio storico di Alessandro Falassi e un reportage fotografico di Gianni Santi accompagnato da una descrizione di tutte le fasi preparatorie commentata da Mauro Civai.


La seconda parte ha come protagonisti i collezionisti che lasciano una testimonianza molto personale sull’opera con cui hanno vissuto per circa trent’ anni. Inoltre sarà pubblicata in questa sezione l’intervista del curatore all’artista su ogni singola opera esposta. Il risultato è un confronto diretto tra il “creatore” dell’opera e chi l’ha presa in cura per tutti questi anni.
Sono pubblicati anche alcuni ritratti dell’artista nel suo studio, scattati da Ugo Mulas negli anni Sessanta.


La terza parte dedicata alle “digital prints”, sarà accompagnata da un saggio del critico di fotografia del New York Times, Andy Grundberg.
Brevi cenni biografici
Jim Dine nasce nel 1935 a Cincinnati nell’Ohio. Alla fine degli anni Cinquanta si trasferisce a New York e a questo periodo risalgono i primi happenings con Allan Kaprow e Claes Oldenburg. Appartiene alla seconda generazione della Scuola di New York che lavora secondo una linea di ricerca a metà tra il New Dada e la Pop Art.
La sua prima apparizione in Italia risale al 1964, in occasione della famosa Biennale di Venezia che consacrò il successo della Pop Art Americana nel mondo.
Jim Dine è rimasto, ormai da più di quarant’anni, protagonista indiscusso del panorama artistico internazionale.

Ha prodotto più di tremila opere tra quadri, sculture, disegni e monumenti; è presente nei musei, nelle fondazioni e nelle collezioni private e pubbliche più importanti del mondo. Il suo lavoro è inoltre documentato in numerosi cataloghi e monografie, ultima per importanza è quella dell’antologica al Guggenheim di New York.

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