Rinviata alla seduta di domani l'approvazione del Piano regionale di sviluppo e del Documento di programmazione economica e finanziaria

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 ottobre 2000 22:58
Rinviata alla seduta di domani l'approvazione del Piano regionale di sviluppo e del Documento di programmazione economica e finanziaria

Oggi l'esame dei due documenti, che sono preliminari alla presentazione del bilancio di previsione, si e' limitata alla relazione sugli emendamenti apportati ai due testi della giunta dalla prima commissione consiliare. Non c'e' stato, come era stato annunciato stamani in una conferenza stampa, l'apporto di proposte alternative da parte della minoranza di centro destra per la quale e' intervenuto il consigliere Cdd Marco Carraresi.
Il presidente della prima commissione, Enrico Cecchetti (Ds), ha prima di tutto respinto l'analisi sui due documenti fatta dal centro destra, precisando che ''l'occupazione in Toscana e' cresciuta del 4,7% e che i dati sullo sviluppo resi noti dal 'Sole-24 ore' pongono la Toscana tra le regioni che hanno uno sviluppo economico superiore alla media nazionale''.
"Le idee forza del Prs - ha detto Cecchetti - sono innovazione e qualita', che dovranno riguardare tutti settori economici della regione per vincere la sfida della globalizzazione''.

''Innovazione e qualita' - ha aggiunto Cecchetti - significa cogliere e valorizzare tutte le potenzialita' della Toscana pur essendo consapevoli che il patrimonio di cui disponiamo non garantisce da solo che si sviluppi automaticamente un processo virtuoso''.
Le modifiche al testo della giunta introdotte dalla commissione riguardano due ambiti: crescita e ambiente e sistemi territoriali. La commissione ha giudicato arretrata l'analisi della situazione ambientale contenuta nel Prs della giunta ed ha quindi deciso di cancellare l'intero capitolo sostituendolo con uno nuovo che fa riferimento al Rapporto 2000 sullo stato dell'ambiente.
La commissione ha poi modificato la parte relativa all'analisi dei sistemi territoriali classificando come vaste altre due aree della regione che si vanno cosi' ad aggiungere a quella metropolitana Firenze-Prato-Pistoia.

La proposta e' quindi di considerare aree vaste anche quella della costa e quella della Toscana meridionale, ''due aree strategiche, soprattutto quella della costa - ha spiegato Cecchetti - perche' fanno della Toscana l'avamposto europeo verso i paesi del Mediterraneo e che, come tali, saranno in grado di far convergere sulla nostra regione i finanziamenti europei anche dopo il 2006 , quando cioe' i soldi dell'Unione beneficeranno piu' altre zone del vecchio continente''.
Nella sua relazione Cecchetti ha detto anche di ritenere necessario accelerare i programmi per la difesa del suolo, la semplificazione burocratica, la liberalizzazione dei servizi pubblici e una ulteriore qualificazione dei servizi sanitari e sociali.
''Due documenti inutili alla luce della nuova normativa, ma che attestano il fallimento delle politiche economiche di sviluppo del centro sinistra''.

Con queste motivazioni, tutti i gruppi di centro destra in consiglio regionale (FI, An, Ccd, Cdu) non parteciperanno al dibattito consiliare sul Dpef (documento di programmazione economica e finanziaria) e sul Prs quinquennale (piano regionale di sviluppo) il cui avvio e' previsto per questo pomeriggio e che proseguira' per tutta la giornata di domani. I gruppi del centro destra, quindi, non presenteranno emendamenti, ma si limiteranno ad una relazione iniziale affidata ad un solo consigliere ed alla dichiarazione di voto finale che sara' contrario.
''Si tratta di due documenti inutili - ha spiegato il capogruppo di FI, Paolo Bartolozzi - perche' l'anno prossimo con l'introduzione del regime della finanziaria regionale, saranno carta straccia''.

''Sono quindi due documenti - ha aggiunto - che hanno solo il valore di manifesto elettorale, il centro destra discutera' invece le linee e le scelte di bilancio ed in quella sede s' impegnera' con proposte alternative su come spendere i 10.368 miliardi di lire di cui, da quest' anno, solo il 25% e' vincolato''.
Il capogruppo di An, Maurizio Bianconi, e' andato oltre le critiche di metodo, analizzando il Prs nei dettagli e giudicandolo ''una ammissione di fallimento del centro sinistra da parte della stessa giunta regionale''.
''Dal documento - ha detto Bianconi - appare chiaro il fallimento del modello di sanita' toscana che privilegia le strutture pubbliche, contrapposto a quello lombardo che lascia ai cittadini la possibilita' di scelta tra pubblico e privato: in Lombardia la spesa sanitaria pro capite e' del 4,4% sul Pil, in Toscana del 5,1, si spende quindi di piu' per dare servizi peggiori''.

''Anche il modello di sviluppo toscano appare fallimentare, per ammissione stessa di chi governa questa regione - ha proseguito Bianconi -: nel documento si elenca una serie di fattori che, e' scritto, 'hanno allontanato la Regione nel suo complesso dai livelli di sviluppo economico di Regioni piu' avanzate del paese'''. ''Sempre nel documento - ha aggiunto Bianconi - si ammette che 'l'industria toscana mostra segni di dinamismo meno accentuati rispetto a quella di altre regioni' e che 'l'aumento occupazionale realizzato nell' ultimo biennio e' circa la meta' di quello registrato in altre regioni del centro-nord', anche - ha osservato Bianconi - in quelle come l'Emilia o le Marche governate dal centro sinistra perche' non e' una questione di partiti ma di capacita' di governo''.
Etichettare il Piano regionale di sviluppo e il Documento di programmazione economico-finanziaria presentati dal governo regionale come "documenti inutili alla luce della nuova normativa" da' solo la misura della "notevole incompetenza istituzionale" di chi ha formulato questo giudizio.

E' questo il senso della replica che il presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, indirizza al Polo, rispondendo ai consiglieri del centrodestra che oggi hanno paragonato i due documenti di programmazione a "carta straccia". "Un'uscita - spiega Martini - che serve solo a dimostrarci che il Polo si appresta a discutere il bilancio senza nemmeno sapere che prima occorre approvare il Prs e il Dpef. E questa non e' una regola dell'ultima ora, inventata dalla maggioranza, ma e' quanto stabilisce la legge regionale 49/1999, che fissa il percorso per l'approvazione degli strumenti di programmazione".
In base a questa normativa e' necessario prima di tutto definire il quadro di riferimento generale, con le strategie da perseguire nella legislatura fissate nel Prs; quindi e' necessario approvare il Dpef, con il quale, annualmente, sono individuate la quantita' delle risorse stabilite e la loro destinazione.
Solo successivamente giunta e consiglio sono chiamate ad affrontare le questioni relative al bilancio regionale.
"La posizione del Polo - prosegue Martini - appare anche poco rispettosa nei confronti delle stesse categorie economiche che invece si sono seriamente impegnate, e continuano ad impegnarsi, nel processo di concertazione che ha prodotto questi due documenti.

Ma in ogni caso, i passaggi fissati dalla legge sulla programmazione sono ben chiari e pretendere di ribaltare questa procedura significa aprire un conflitto con quanto da essa e' stabilito. In Italia si parla molto, e giustamente, di nuove competenze professionali e di bisogni di formazione per svolgere al meglio tanti compiti. Ho l'impressione - conclude il presidente - che questa esigenza valga anche per i consiglieri del Polo, dai quali mi aspetterei almeno che fosse conosciuta la legislazione che esce dal consiglio di cui fanno parte".
La Quarta commissione, sanita', aveva invece espresso parere favorevole, a maggioranza, sulle risoluzioni relative al Prs e al Dpef.

Il presidente Federico Gelli (Democratici) ha affermato: ''Al di la' del fatto che la sanita' e le politiche sociali hanno in ogni caso strumenti propri, tipo il piano sanitario regionale ed il piano sociale integrato, l'obiettivo di questi due provvedimenti, almeno per quanto riguarda la sanita' e il sociale, e' il mantenimento dell'equilibrio finanziario e la conferma del modello toscano, nonche' un' azione incisiva su problemi scottanti come la riduzione delle liste di attesa, la costruzione di validi percorsi assistenziali e la valorizzazione sul territorio dei soggetti del volontariato''.

Ed ha aggiunto: ''inoltre e' necessario e doveroso integrare il servizio sanitario con quello sociale''. Gelli ha concluso affermando che ''occorre arrivare in tempi brevi a dar vita a un sistema che gestisca le autorizzazioni e gli accreditamenti degli studi professionali e dei singoli professionisti basato sull'accertamento degli standard di qualita' delle prestazioni ed anche sulla qualita' scientifica degli stessi. E' un passo importante. Ne vale della qualita' dei servizi offerti''.
Mercoledi' mattina la seduta iniziera' alle 9.30 con le interrogazioni a risposta rapida: del consigliere Luvisotti (An) sull'inquinamento del fondo marino, di Franchini e D'Angelis (Democratici) sui cantieri diurni dell'autostrada A/1 nel tratto Firenze-Bologna, e dei consiglieri Celesti, Pizzi e Bartolozzi (Forza Italia) sulle prestazioni sanitarie erogate a cittadini extracomunitari irregolari.

Alle 10.30 e' prevista la ripresa del dibattito sugli atti di programmazione che si concludera' nel pomeriggio. A conclusione della seduta e' prevista la discussione su due mozioni relative alla procreazione assistita, una del gruppo Ds e l'altra sottoscritta da Forza Italia, An, Ccd e Cdu.

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