E' quanto prevede l'utilizzo in Toscana del fondo nazionale di intervento per la lotta alle tossicodipendenze per il 2000. Il programma e' stato approvato oggi dal consiglio regionale all'unanimita'.
La ripartizione toscana del fondo nazionale e' quest' anno di minore entita', anche se di poco, rispetto agli ultimi anni. Nel 1999 e' stata di 9 miliardi e 825 milioni, nel 1998 di 11 miliardi e 860 milioni, nel 1997 di 9 miliardi e 600 milioni.
L'impegno diretto della Regione si concentrera' soprattutto a favore della popolazione carceraria con problemi di droga e sull'inserimento lavorativo dei tossicodipenti, nonche' per
finanziare progetti formativi e favorire le azioni di contrasto alle nuove droghe.
I finanziamenti sul territorio, attraverso le
Usl, andranno invece ai progetti per gli utenti di eta' compresa fra i 15 ed i 44 anni, ai servizi tossicodipendenze delle stesse Usl, alle comunita' terapeutiche, mentre di una quota del 5% usufruira' la popolazione carceraria.
Il programma e' stato illustrato da Federico Gelli (Democratici), presidente della quarta Commissione. Il programma prevede progetti di valenza territoriale e regionale.
Nel corso del dibattito Anna Maria Celesti (FI) ha dichiarato il voto favorevole del centrodestra dopo che il lavoro della commissione ha permesso di aggiungere, tra i criteri di assegnazione dei fondi, la presenza di utenti di comunita' e dei detenuti.
Giovanni Barbagli (Prc) nell'esprimere il voto favorevole del suo gruppo, ha sottolineato l'impegno a favore della popolazione carceraria, in una situazione che vede una diminuzione degli interventi pubblici nelle strutture penitenziarie. Maurizio Bianconi (An) ha messo in evidenza che la commissione di vigilanza, che presiede, ha valutato l'atto coerente con la programmazione regionale, ma in ritardo rispetto ai tempi necessari per utilizzare i fondi 2000, con il rischio che le risorse siano utilizzate solo nel 2001.
Angelo Passaleva, assessore alle politiche sociali, ha apprezzato i rilievi critici, avanzati da Celesti, per dotarsi di migliori strumenti controllo, e da Barbagli per una maggiore attenzione verso i detenuti. Secondo Passaleva, e' importante che anche il Senato approvi, in tempi rapidi, la legge quadro sul sociale che ha gia' superato l'esame della Camera. In questo modo la legge di bilancio dello Stato potrebbe istituire un fondo unico sul sociale, da destinare alle regioni, che, ha
concluso, in questo modo potrebbero realmente realizzare scelte dirette ed una tempestiva programmazione.