Prima Assemblea Nazionale della Rete di Lilliput

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 ottobre 2000 13:34
Prima Assemblea Nazionale della Rete di Lilliput

Il 6-7-8 Ottobre si riuniranno all'Ostello Internazionale Turimar di Marina di Massa, centinaia di persone provenienti da più di 400 gruppi, associazioni, ong, e movimenti da tutta Italia. Freschi dell'ultima esperienza di contestazione del vertice della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale a Praga, i "lillipuziani" si ricollegano e fanno il punto della situazione.
L'assemblea nazionale della Rete di Lilliput giunge dopo un anno di gestazione in cui si sono tessuti anche in Italia i fili dei movimenti di resistenza che cercano di imbrigliare i giganti-predoni dell'economia e della finanza mondiali.


La strategia lillipuziana immagina forti organizzazioni di base locali inserite in una rete di aiuto reciproco e di alleanze strategiche insieme a movimenti analoghi di tutto il mondo con l'obiettivo di promuovere un'economia di giustizia ed un futuro sostenibile.
Le strategie lillipuziane possono essere definite come una forma internazionale di resistenza al livellamento verso il basso e alla mercificazione crescente indotta dai processi di globalizzazione. I primi a enunciarle in forma compiuta, prendendo spunto dal celebre romanzo di Swift, sono stati due noti esponenti del movimento sindacale statunitense, Jeremy Brecher e Tim Costello, nel loro pionieristico libro "Contro il capitale globale": La metafora del Gulliver predone imbrigliato dall'azione comune dei minuscoli lillipuziani ha fatto molto presa all'interno della galassia della società civile mondiale - organizzazioni non governative, associazioni ambientaliste, movimenti popolari, cooperative di commercio equo - che ha avuto nella contestazione della Terza Conferenza Ministeriale della WTO a Seattle il momento recente di maggiore efficacia e visibilità.

Movimenti che alla diade destra-sinistra, sentono di dover aggiungere (senza cioè far cadere la prima) quelle di alto-basso, inclusi-esclusi, per tracciare un sufficiente quadrante politico dentro cui orientarsi.
La rete è la chiave di volta delle strategie lillipuziane, tanto quanto l'organizzazione piramidale, che ricalcava la fabbrica fordista, lo era dei tradizionali partiti di massa. Per rete qui si intende sia la costruzione di una cornice comune dentro cui le diverse forze, i differenti nodi, possano trovare interesse ad agire in maniera congiunta su singoli temi sia la rete informatica.
I lillipuziani usano internet come strumento privilegiato per la costruzione di alleanze (in Italia la mailing list raccoglie più di 800 iscritti e il sito ha circa 1500 contatti al giorno) e lavorano su tematiche che spaziano dal ruolo degli attori 'negativi' della globalizzazione dei Gulliver di questi anni (Banca Mondiale, FMI, WTO, WEF, OCSE, G7, Club di Davos, ecc.), ad una concezione del lavoro e del commercio che non calpestino i diritti dei popoli e delle persone, al traffico di armi, la risoluzione dei conflitti, il ruolo dell'Onu, i diritti dei migranti, l'accoglienza in una società multirazziale e in generale all'idea di una società capace di futuro, un "mondo di mondi" che sappia rovesciare i rapporti nei modelli di sviluppo e negli stili di vita quotidiani, nell'ambiente, nell'economia.
Queste sono le tematiche che verranno trattate nelle giornate di Sabato e Domenica 7-8 Ottobre con i partecipanti che dovranno individuare e mettere a fuoco le strategie da adottare a livello locale, nazionale e internazionale per combattere i Gulliver del nostro secolo e per elaborare le proposte alternative in grado di ricondurre economia e politica al servizio dell'umanità.
Altro aspetto molto importante che verrà trattato è quello che riguarda le regole per un'organizzazione minima della Rete di Lilliput e le modalità di interazione tra il sempre crescente numero di persone e gruppi che si riconoscono nel movimento.


La tre giorni dei lillipuziani italiani si aprirà Venerdì alle 17.00 con un dibattito dal significativo titolo: "Siamo un movimento P.O.P" -People Over Profit-, dove si discuterà delle modalità per ricostruire le condizioni della politica, a partire da un nuovo spazio pubblico dove esercitare pressione e controllo.
All'incontro partecipano, tra gli altri: Marco Revelli (Università di Torino- saggista), Maurizio Meloni (Rete Lilliput), Sabina Siniscalchi (Manitese), Gianfranco Bologna (WWF), Riccardo Petrella (Università di Lovanio), Francesco Gesualdi (Centro Nuovo Modello di Sviluppo), Miriam Giovanzana (Altraeconomia), Giorgio Del Fiume (CTM Italia), Alberto Castagnola e padre Alex Zanotelli.

Saranno inoltre presenti molti rappresentanti di organizzazioni internazionali come Attac (Francia), il Movimento Sem Terra (Brasile), "Focus on the Global South" (Tailandia) -- analoghe reti di collegamento tra promotori di campagne, ong e società civile in generale.
Per maggiori informazioni: Valerio Magnani vmagnani@racine.ra.it - 0546 84883

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