La tratta ferroviaria ad Alta Velocità Bologna-Firenze costruita senza il parere dei Comandi Provinciali dei Vigili del Fuoco

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 settembre 2000 22:05
La tratta ferroviaria ad Alta Velocità Bologna-Firenze costruita senza il parere dei Comandi Provinciali dei Vigili del Fuoco

Vige una legge, la n. 191 del 1974, che prescrive gli adempimenti ai fini della prevenzione degli infortuni sul lavoro nei servizi e negli impianti gestititi dalla (allora) Azienda autonoma delle Ferrovie dello Stato. L'art. 33 impegna le FS "a richiedere il parere del Comando del corpo dei vigili del fuoco, competente per territorio, in merito alla determinazione - per gli impianti che per qualsiasi motivo presentino, in caso di incendio, gravi pericoli per l'incolumità dei lavoratori - dei tipi e quantità di apparecchiature e mezzi da tenere a disposizione per lo spegnimento degli incendi, nonché del tipo di organizzazione da mettere in atto per la prevenzione incendi". Questa legge non risulta essere stata applicata nella Conferenza di Servizi che il 28 luglio 1995 ha concluso l'iter approvativo della tratta TAV Bologna-Firenze, dando il via libera alle cantierizzazioni CAVET. 60 dei 66 km di tracciato si sviluppano in galleria, e per giunta in terreni idrogeologicamente instabili.

Nel tunnel fra Firenze e Bologna è stata adottata la tipologia costruttiva denominata "galleria monotubo a doppio binario" priva di tunnel di servizio, con finestre intermedie poste a distanza reciproca di 6-7 km. Nel caso di gallerie con finestre intermedie non è possibile avvicinare i mezzi di soccorso, inviati in appoggio al mezzo intermodale, in zone prossime all'incidente. Tali mezzi infatti potranno raggiungere il punto di innesto delle finestre con la galleria di linea, ad una distanza dal luogo dell'incidente, nella peggiore delle ipotesi, di circa 3,5 km.

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