‘’Non abbiamo mai pensato di dare una valenza politica, come qualcuno ha cercato di fare, alla lettura di alcuni brani della Divina Commedia da parte di Adriano Sofri’’. Lo ha detto l’assessore alla cultura, Simone Siliani, ricordando l’appuntamento con le ‘Letture dantesche’ di venerdì 22 settembre.
Alle 21,30, infatti, da uno schermo montato sull’Arengario di Palazzo Vecchio, verrà trasmessa la lettura di alcuni brani del Purgatorio registrati ieri da Sofri all’interno del Carcere don Bosco di Pisa.
‘’Lo abbiamo scelto – ha aggiunto Siliani – perché certamente è uno degli intellettuali di primo piano oggi in Italia e può dare un contributo importante non tanto da un punto di vista di lettura teatrale quanto per aiutarci a comprendere e riflettere su un testo così complesso come la Divina Commedia’’.
Secondo il direttore artistico dell’estate fiorentina, Mauro Pagani, la lettura di Sofri può ‘’aiutarci a riflettere sulla pena e la sua espiazione oggi in Italia’’.
E infatti Sofri ha scelto tre brani tutti dal Purgatorio perché, ha detto ieri, “il Purgatorio è una prigione da cui hanno abolito l’ergastolo, ma da cui si vedono il cielo e le stelle”, e leggerà tre canti tra i più significativi: II, VI e XXVI.
Intanto Dario Fo ha dovuto rimandare il suo appuntamento con Dante, fissato inizialmente per il 26 settembre.
La chiusura della manifestazione delle ‘Letture dantesche’, inserita nell’Estate fiorentina, e organizzata dall’assessorato alla cultura e dall’Associazione ‘Busiliis’ è quindi fissata per il 27 ottobre, e l’appuntamento non sarà più sull’Arengario, ma nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio.
