Prato: nella cattedrale di Santo Stefano, un’imponente opera di Emilio Farina “sostituirà” gli affreschi di Filippo Lippi in restauro

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 luglio 2000 16:26
Prato: nella cattedrale di Santo Stefano, un’imponente opera di Emilio Farina “sostituirà” gli affreschi di Filippo Lippi in restauro

L’antica Cattedrale di Santo Stefano si prepara a diventare luogo di sperimentazione artistica. Per la prima volta in Italia, in uno spazio sacro, un’imponente opera d’arte moderna “sostituirà” i preziosi affreschi quattrocenteschi di Filippo Lippi che resteranno nascosti dai ponteggi del restauro. Il lavoro di Emilio Farina è già pronto: proprio in questi giorni l’artista ha completato le tre grandi sezioni dell’opera in un atelier appositamente messo in piedi all’interno del complesso di San Fabiano.

L’opera, che rappresenta una Crocifissione, si articola in tre ordini di tavole che copriranno l’intera estensione dei ponteggi di cantiere nella cappella maggiore del Duomo. La dimensione è davvero consistente: 7 metri e mezzo per 14.
L’enorme tavola al termine dei lavoro verrà collocata in una chiesa di Prato. “Il soggetto scelto dal Vescovo e concordato con la Soprintendenza si inserisce nei grandi temi del Giubileo con l’immagine di un Cristo che è cuore pulsante del cosmo e della storia”, fa notare don Giuseppe Billi, presidente della commissione d’Arte sacra della diocesi.

I pratesi faranno in tempo ad apprezzare e ad abituarsi all’opera di Farina. “Il cantiere resterà aperto dai tre anni ai quattro anni. Sicuramente l’iniziativa che vede l’inserimento di un’opera moderna davanti ai ponteggi è assolutamente innovativa”, annuncia Isabella Lapi Ballerini, della Soprintendenza per i Beni ambientali e Architettonici, che dirigerà il restauro degli affreschi e che ha dato un contributo decisivo all’ideazione di questa insolita soluzione artistica. Per le prime fasi dell’intervento di restauro la Soprintendenza ha già stanziato circa 600 milioni, mentre la Provincia di Prato con un contributo di centoventi milioni ha reso possibile la realizzazione dell’opera di Farina e la sistemazione dei ponteggi esterni che verranno montati in via Santo Stefano.

“Siamo soddisfatti di questo intervento che consente di sperimentare una novità e riesce ad avvicinare l’arte moderna a quella antica più preziosa. Per qualche anno vedremo il Duomo sicuramente in una veste particolare”, fa notare il presidente della Provincia, Daniele Mannocci, che nei giorni scorsi con la presidente del consiglio provinciale, Irene Gorelli, ha visitato l’atelier di Farina. L’artista veneto, che lavora a Roma, non è nuovo ad esperienze di questo genere. Ha già decorato i cantieri di restauro del Pantheon a Roma e di Villa Adriana a Tivoli “Questa imponente operazione che non ha precedenti sui ponteggi d’arte – sottolinea ancora don Giuseppe Billi - inaugura un importante nuovo e fecondo rapporto tra cicli pittorici di storico valore e invenzioni d’arte contemporanea”.

Intanto nei giorni scorsi lo staff composto dai rappresentanti della Soprintendenza ai Beni ambientali e architettonici e dell’Ufficio beni culturali della Diocesi ha messo a punto tempi e strategie del restauro che verrà avviato nel mese di settembre (si stanno già allestendo i ponteggi). La prima fase dell’intervento sarà dedicata ad un approfondita ricerca sullo stato degli affreschi condotta con le tecnologie più innovative.

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