Acquerino-Cantagallo: entro la fine del 2000 saranno pronti piano e regolamento della Riserva

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 luglio 2000 17:55
Acquerino-Cantagallo: entro la fine del 2000 saranno pronti piano e regolamento della Riserva

E’ pronto ed è già stato consegnato a Provincia di Prato, comune di Cantagallo e Comunità montana lo studio di fattibilità per la Riserva dell’Acquerino-Cantagallo, affidato agli architetti Ballestrero, Bertini, Paoli e Blanco con la consulenza economica di Bentivegna e quella faunistica di Desii. “Sulla base dello studio lavoreremo nei prossimi mesi alla redazione del piano della riserva e al regolamento che dovranno essere pronti entro la fine del 2000 – spiega l’assessore alle Aree protette e Riserve, Nadia Baronti – quello che ci interessava da subito era però una valutazione dell’area nella prospettiva di uno sviluppo economico sostenibile che lo studio in effetti ci ha fornito.

La risorsa più significativa da questo punto di vista è senz’altro la straordinaria popolazione di cervi, in grado di attrarre turismo ambientale e scolastico, ma nelle zone più selvagge, per esempio nella valle del Limentra vivono anche alcune rare specie floreali”. Per la gestione dei cervi la Provincia sta lavorando su più fronti, quello della protezione e del miglioramento della specie, anche attraverso azioni di selezione, e quello della salvaguardia delle colture, e proprio in questa direzione saranno impiegate azioni e risorse per diminuire l’impatto della presenza degli animali sull’agricoltura.

Già si pensa però anche all’accoglienza nella riserva, che copre oltre 1.800 ettari nel comune di Cantagallo, e alle opportunità da offrire ai visitatori. L’area di Luogomano sarebbe stata individuata, nel corso dell’incontro dei progettisti dello studio con l’assessore Baronti, il sindaco di Cantagallo Riccardo Turchi e il presidente della Comunità montana Auro Salvi, come ideale per la realizzazione delle strutture centrali della riserva: agriturismo, maneggio, campeggio e spazio attrezzato per sport specifici come il noleggio di mountain bike.

Il piccolo borgo, attualmente di proprietà privata, dovrebbe essere acquistato e ristrutturato grazie a finanziamenti europei e regionali con la collaborazione anche di investitori privati. “Stiamo cercando di costruire un progetto europeo su questa idea – sottolinea Baronti – e su questa stessa linea cercheremo anche di ottenere l’adesione al progetto Appennino parco d’Europa, che impegna risorse della Comunità per la valorizzazione del territorio appenninico italiano”. Intanto, con i primi investimenti, circa 400 milioni della Provincia e 200 della Regione, oltre all’affidamento dello studio (40 milioni), si è provveduto alla sistemazione dei due ingressi alla Riserva, nell’abitato di Cantagallo da un lato e in quello della Cascina di Spedaletto dall’altro, alla manutenzione della sentieristica esistente e all’apertura di alcuni nuovi percorsi, alla realizzazione del logo e dell’immagine coordinata e alla progettazione di tabellonistica e cartellonistica.

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