"Rapporto sulla qualità delle acque di balneazione in Toscana": tutto da rifare?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 luglio 2000 23:04

Il "Rapporto sulla qualita' delle acque di balneazione", redatto dal Ministero dell'Ambiente, sulla base delle analisi della Regione Toscana, va rifatto. Vanno cioè rivisti i luoghi ritenuti balneabili. Lo sostiene Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc: "Il motivo e' semplice: non si e' tenuto conto di un parametro nel valutare la balneabilita' delle acque.
Questo parametro e' l'ossigeno che indica la quantita' di alghe che lo producono. Queste infatti si moltiplicano in maniera abnorme per l'eccessiva presenza di nutrienti, cioe' scarichi industriali e fognari.
La quantità di ossigeno, oltre i limiti di legge, e' quindi un indicatore dello stato di salute delle acque: tanto maggiore e' l'ossigeno, tante di piu' sono le alghe e tanto di piu' e' l'inquinamento.


La direttiva comunitaria e il successivo DPR n.470/1988 hanno fissato i parametri per classificare le acque di balneazione, tra i quali l'ossigeno. Tale valore e' stato ampiamente superato (es. Adriatico) e, dal 1988 al 1999, vari governi hanno cercato di correre ai ripari emanando un decreto legge di deroga, reiterato per 11 anni, che consentiva la balneazione anche in quei luoghi dove la presenza di ossigeno era eccessiva, inventando la classificazione delle alghe in buone e cattive (tossiche e non) che doveva essere disposta dalle singole regioni.


Cosi' mentre si effettuavano le analisi sulle alghe si poteva derogare ai valori di ossigeno.
Il famigerato decreto legge pero non e' stato reiterato per l'anno 2000 e quindi non esistono piu' deroghe per le regioni. Il Ministero dell'Ambiente ha presentato il proprio Rapporto sulle acque di balneazione, che e' riferito alle analisi dello scorso anno, considerando una deroga che non esiste piu'. Ad essere corretti avrebbe dovuto scorporare i luoghi non piu' soggetti a deroga per avere una mappa reale del mare toscano balneabile ma non lo ha fatto, pur avendone il tempo.

Insomma i toscani andranno al mare non sapendo se potranno tuffarsi nell'acqua o no".

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