La nuova politica di sviluppo rurale, con l’apertura di inedite opportunita’ occupazionali e linee di finanziamento; una piu’ forte consapevolezza dei rapporti con l’ambiente e il territorio e la tutela del paesaggio toscano, individuato come una grande risorsa regionale; l’approvazione e l’utilizzazione in tempi rapidi dei nuovi strumenti comunitari, in particolare il Piano di sviluppo rurale e il Leader Plus; la promozione delle produzioni tipiche e la tutela delle risorse genetiche; la sburocratizzazione di tutto il settore, con lo snellimento delle pratiche richieste alle imprese, il potenziamento dei Centri di assistenza amministrativa e procedurale, la piena operativita’, gia’ nei prossimi mesi, dell’Artea, ovvero dell’ente pagatore regionale dal quale transiteranno la stragrande maggioranza dei finanziamenti comunitari.
Sono questi alcuni
degli impegni del nuovo governo regionale, illustrati dall’assessore
all’agricoltura Tito Barbini, in occasione della prima riunione in questa
legislatura del tavolo di concertazione che, dal 1996, riunisce le
organizzazioni e le associazioni agricole, ambientaliste, venatorie, della
pesca e dell’acquacoltura, sindacali.
“L’agricoltura - ha ricordato, tra l’altro, l’assessore - e’ fatta di migliaia di
imprese, di lavoro, di risultati economici.
Ma e’ fatta anche di rapporti con
l’ambiente e con il territorio. E questo significa non solo un doveroso
rispetto per l’ambiente, ma anche un impegno che va ben oltre i consueti
aiuti alle aziende, per promuovere uno sviluppo fatto di qualita’ ed
innovazione, di antichi mestieri e nuovi lavori, di prodotti tipici e di
turismo”.
Tutto questo significa tutelare e valorizzare al massimo il “petrolio verde”
della Toscana, ovvero le sue grandi risorse ambientali, ma anche la
cultura, fatta di tante identita’ e tradizioni, da secoli intrecciata con
l’ambiente.
“Per tutto questo - ha spiegato Barbini - disponiamo di
strumenti quali il Piano di sviluppo rurale, che dopo alcune modifiche
sulla base del negoziato con le istituzioni comunitarie, ci attendiamo che
sia approvato entro l’estate. Portera’ alla Toscana circa 1.400 miliardi, con
previsioni di investimento complessivo che si aggirano sui 2.300 miliardi”.
Si sta dunque per aprire la partita relativa alla capacita’ di spesa di queste
risorse. “La posta in gioco e’ molto alta - ricorda Barbini - La sfida sara’
adesso fare in modo che gli utilizzatori finali possano disporre dei
finanziamenti il piu’ rapidamente che sia possibile”.
E’ un compito che la Regione ha avviato da tempo e che, tra le altre cose,
vedra’ nei prossimi mesi la piena operativita’ dell’Artea.
“Stiamo facendo la nostra parte - ha ricordato Barbini - ma non sempre possiamo dire lo stesso a livello nazionale. Non ci agevola certamente una nuova tendenza all’accentramento, in contraddizione con quanto aveva sancito la stessa riforma Bassanini”.