La Provincia di Prato ospita il laboratorio per le buone pratiche della pubblica amministrazione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 maggio 2000 20:46
La Provincia di Prato ospita il laboratorio per le buone pratiche della pubblica amministrazione

L’innovazione deve investire in modo omogeneo la pubblica amministrazione: per il cittadino, specialmente sul fronte della burocrazia, non devono esistere gli enti di serie A e quelli di serie B. Con questo obiettivo si è lavorato ieri e oggi, a Palazzo Novellucci, nel corso dello svolgimento di uno dei laboratori (sono sette in tutta Italia) del Progetto ripensare il lavoro pubblico: un’iniziativa rivolta a dipendenti, soprattutto a dirigenti, ed elaborata dal dipartimento della Funzione pubblica della presidenza del Consiglio.

Il progetto prevede, a conclusione dei diversi seminari, la redazione di un libro di buone pratiche che potrà essere utilizzato dagli enti locali di tutta Italia.
L’iniziativa ha raccolto amministratori di buona parte dell’Italia centrale (Toscana, Lazio, Umbria e Sardegna) e vede il coinvolgimento diretto del Settore Personale della Provincia, guidato dal dottor Piero Fabrizio Puggelli. “L’obiettivo del progetto – spiega Nadia Sgaramella, coordinatrice del laboratorio – è quello di comunicare e diffondere le diverse esperienze che concretizzano nuove modalità di azione della pubblica amministrazione per rispondere di più e meglio ai cittadini”.

Per la Provincia di Prato l’iniziativa si viene a intrecciare con una fase importante di riorganizzazione. “Il laboratorio cade nel momento in cui è in corso uno sforzo di rilievo della Provincia per incentivare le buone pratiche della pubblica amministrazione e si sta sviluppando il processo di piena informatizzazione dell’ente”, sottolinea l’assessore al Personale e Organizzazione, Annalisa Marchi. “Condividere conoscenze ed esperienze della pubblica amministrazione è decisivo per la fase di crescita organizzativa che proprio in questo momento l’ente sta vivendo – fa notare Piero Fabrizio Puggelli – gli obiettivi strategici che abbiamo di fronte sono strettamente legati all’efficienza e alla soddisfazione delle neces-sità dei lavoratori e dei cittadini”.
Intanto dal 1° di giugno avvia ufficialmente la sua attività il difensore civico della Provincia di Prato.

L’ufficio, che si trova presso la sede della Provincia in via Pisano 12, sarà aperto al pubblico nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9.30 alle 12.30. Il dottor Armando Bongiorno, 66 anni, ex dirigente della cancelleria del tribunale di Prato e della Corte d’appello di Bologna, attualmente in pensione, membro della Commissione tributaria provinciale e giudice tributario dal 1991, è stato eletto dal Consiglio provinciale il 12 gennaio scorso. Il difensore civico ha la funzione di assicurare ai cittadini, singoli o associati, che il procedimento amministrativo che li riguarda segua regolarmente il suo corso e che gli atti siano tempestivamente e correttamente emanati.

Se rileva irregolarità, negligenze o ritardi, valutando in relazione alle questioni sottoposte al suo esame anche la rispondenza alle norme di buona amministrazione, indica e propone mezzi e rimedi per l’eliminazione delle disfunzioni rilevate. Tra i poteri del difensore civico c’è quello di chiedere verbalmente o per iscritto notizie sullo stato delle pratiche e delle situazioni sottoposte alla sua attenzione; di accedere a qualsiasi ufficio per compiervi accertamenti; di consultare atti e documenti relativi al suo intervento, di acquisire tutte le informazioni disponibili sulle procedure, sugli atti e i documenti, di ottenere la copia di tutto quanto ritenuto utile e necessario all'espletamento delle sue funzioni.

In casi di particolare importanza e gravità, il difensore civico invia speciali relazioni al presidente della Provincia segnalando i provvedimenti ritenuti opportuni per eliminare presunte irregolarità o negligenze da parte degli uffici.

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