Un’operazione complessa e costosa che rimetterà in totale sicurezza l’opera a 23 anni dalla sua costruzione, avvenuta fra il ’73 e il ’77 secondo particolari criteri di costruzione: si tratta infatti del primo ponte “strallato” a struttura d’acciaio realizzato in Italia. Il primo lotto prevede dieci mesi di lavori e quasi due miliardi di spesa: saranno controllati e ripristinati gli stralli (i cavi d’acciaio che sono la peculiarità del ponte) e tutti gli elementi di carpenteria metallica, sarà restaurata la passerella pedonale (attualmente chiusa e puntellata), saranno eliminate le infiltrazioni d’acqua, ed eventualmente sostituiti tutti gli appoggi e bonificate e riverniciate le lamiere corrose.
La Direzione Mobilità cercherà di ridurre al minimo le ripercussioni sul traffico, per quanto possibile trattandosi di uno snodo così importante della viabilità.
Comunque il ponte non sarà chiuso (un eventuale provvedimento in questo senso sarà limitato a qualche giorno nel mese di agosto) mentre il restringimento delle carreggiate sarà limitato a un tratto di circa 120 metri in corrispondenza delle torri (prima sul lato Isolotto e poi sul lato Cascine), con la chiusura delle due corsie di sorpasso. Quest’ultimo provvedimento dovrebbe partire a fine giugno e durare circa due mesi.
L’impresa appaltatrice è la Costruzioni Mantovani di Padova, mentre le opere speciali saranno eseguite dalla Freyssinet Italia, impresa specializzata nella realizzazione di cavi e stralli in acciaio, che utilizzerà tra l’altro uno speciale robot per raggiungere le parti più alte e pericolose del ponte.
L’intervento viene eseguito dopo un accurato studio e monitoraggio affidato dal Comune all’Università di Firenze. Con questo e con il prossimo restauro del ponte San Niccolò si conclude la ristrutturazione dei ponti cittadini realizzata dall’amministrazione comunale.
