Una mostra fotografica e 2 incontri sulle donne algerine

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 maggio 2000 14:55
Una mostra fotografica e 2 incontri sulle donne algerine

Si tratta di tre appuntamenti in programma il 16, 17 e 18 maggio. Il 16 verrà inaugurata la mostra fotografica “Donne testarde” di Pia Ranzato, cui seguirà la proiezione di un video. Il giorno successivo “Le donne di Algeri per l’affermazione della loro soggettività e titolarità contro il terrorismo e l’attuale codice di famiglia”, incontro con Nadia Alt Zait del Collectif Maghreb Egalitè, giurista docente alla facoltà di diritto all’Università di Algeri. Il 18 incontro con Assia Djebar, autrice di “Ombre sultane”.
Partecipa Maria Nadotti, saggista e giornalista.
I tre appuntamenti si svolgeranno alle 17 al Giardino dei Ciliegi (piazza dei Ciompi).


Le tre iniziative fanno parte del ciclo “Sguardi di donne sul mondo”, promossa dall’assessorato alla pubblica istruzione, pari opportunità, cultura delle differenze e progetto donna del Comune di Firenze, in collaborazione col Giardino dei Ciliegi. Il ciclo si propone di dare un contributo all’intensificarsi di relazioni fra esperienze e pratiche di donne di realtà fiorentine, italiane e di altri Paesi. In particolare con donne del Mediterraneo, così come con quelle della ex Jugoslavia.

Costante attenzione è stata rivolta anche alla realtà dell’Algeria e del Maghreb.
Con l’incontro con Nadia Alt Zait e la mostra fotografica si vuole proporre la dimensione di protagoniste e non solo di vittime delle donne algerine. Valorizzare insieme al coraggio, la creatività e la cultura delle donne algerine attraverso la scrittura cui Assia Djebar ha dato il suo contributo originale.
“Questo ciclo – ha detto l’assessore Daniela Lastri – è l’esempio del rapporto di collaborazione fra l’Amministrazione Comunale e l’associazionismo e vuol diventare un punto di riferimento e riflessione, non solo locale.

Nello specifico si tratta di iniziative che riguardano donne che soffrono in modo per affrontare la realtà sulla condizione della donna”.

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