E' di Monsummano Terme, si chiama Ivo Livi, ma in Francia si farà conoscere come Yves Montand

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 maggio 2000 16:10
E' di Monsummano Terme, si chiama Ivo Livi, ma in Francia si farà conoscere come Yves Montand

Anche il popolare attore italo-francese e’ parte di una storia che attraversa due secoli e coinvolge i destini di decine di migliaia di famiglie toscane: e’ la storia della nostra emigrazione, raccontata per la prima volta in una mostra, ‘Gente di Toscana’, che domani (ore 18) verra’ inaugurata presso il Palazzo comunale di Pistoia dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Vannino Chiti, dal neo-presidente della giunta regionale Claudio Martini e dalla vicepresidente della giunta uscente nonche’ presidente della Crete (Consulta regionale toscani all’estero) Marialina Marcucci.
Attraverso centinaia di foto, documenti, lettere, cartoline, testimonianze messe insieme con un lavoro certosino durato molti anni, la mostra ricostruisce le partenze, gli avventurosi viaggi, il difficile ambientamento, le scalate sociali dei tanti toscani che dalla fine del Settecento a oggi lasciarono la propria terra per cercare fortuna in ogni angolo del mondo.

Cuore dell’esposizione sono i destini di migliaia di famiglie della montagna pistoiese, della lucchesia, della Lunigiana, dell’isola d’Elba che lasciano i loro affetti e le loro radici per costruire una nuova vita in Francia o in Inghilterra, in Svizzera o in Germania, o in nuovi mondi, come l’Argentina o l’Uruguay, il Brasile o gli Stati Uniti, e piu’ avanti, anche il Sudafrica e l’Australia. E’ storia di uomini che lottano contro l’emarginazione e la poverta’, e di uomini che si affermano grazie al loro mestiere: e’ il caso dei figurinai lucchesi, dei librai lunigianesi, o degli scalpellini di Carrara.

Ed e’ anche la storia di uomini di talento, che se ne vanno non per bisogno, ma per mettersi alla prova: come Filippo Mazzei, di Poggio a Caiano, che diviene amico del Presidente Jefferson e contribuisce alla costruzione degli Stati Uniti d’America (la sua figura sara’ ricordata 150 anni dopo da John Fitzgerald Kennedy).
L’emigrazione raccontata in ‘Gente di Toscana’ e’ anche quella degli esuli politici: sono gli anarchici e socialisti a cavallo tra Otto e Novecento, sono gli oppositori del regime fascista: tra di loro viene posta giustamente in risalto la figura dei fratelli Rosselli, uccisi in Francia in un attentato nel 1937.
In un susseguirsi incalzante di documenti fotografici la mostra procede sino all’ultima ondata migratoria, quella del secondo dopoguerra, e finisce mostrando tutte le iniziative messe in atto affinche’ i toscani che vivono all’estero mantengano e sviluppino il rapporto con la terra d’origine: un rapporto garantito dall’attivita’ della Crete e dalla vivacita’ delle 68 associazioni di Toscani che operano in tutti e cinque i continenti.

E saranno proprio queste associazioni i principali fruitori della mostra: dopo il debutto di Pistoia (la mostra restera’ aperta fino al 14 maggio) ‘Gente di Toscana’ comincera’ il suo tour nei luoghi della nostra regione piu’ toccati dall’emigrazione, e nelle citta’ del mondo dove piu’ forte e’ la presenza di toscani.

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