Polemica a Grosseto sul potenziamento del corridoio tirrenico

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 aprile 2000 21:51
Polemica a Grosseto sul potenziamento del corridoio tirrenico

"Signor Presidente -scrivono in un'interrogazione i Capo gruppo alla Provincia di Grosseto, Hubert Corsi (CCD), Jacopo Padovani (FI), Alessandro Antichi (AN)- - in data 22.07.1999 veniva firmato un protocollo d'intesa tra il Ministro dei Lavori Pubblici, la Regione Toscana, la regione Lazio e l'Anas sul potenziamento del corridoio tirrenico; - il protocollo prevedeva la costituzione di un Gruppo Tecnico con il compito di definire entro tre mesi "gli aspetti tecnici, giuridici, economico-finanziari ed operativi dello studio di fattibilità del potenziamento dell'itinerario tirrenico attraverso il collegamento autostradale tra Livorno e Civitavecchia da realizzare utilizzando la sede dell'Aurelia tra Rosignano e Civitavecchia"; - a circa nove mesi dalla firma del protocollo, in piena campagna elettorale per le regionali, viene presentata una bozza di intervento della Società Autostrade che scatena una serie di pronunciamenti negativi da parte di comuni ed associazioni; - la presentazione del documento della Società Autostrade era stata preceduta da un intervento a Grosseto dell'Onorevole Mattioli, Sottosegretario ai Lavori Pubblici, che si era dichiarato fermamente contrario alla trasformazione dell'Aurelia in autostrada; - non è dato conoscere se il Sottosegretario aveva concordato l'intervento con il suo Ministro; - il gruppo tecnico previsto dal protocollo d'intesa che aveva la titolarità del lavoro e della presentazione della proposta è scomparso; nessuno sa che cosa pensi, nessuno sa che lavori abbia prodotto in questi nove mesi; - l'Assessore Regionale Ginanneschi, profeta estivo del protocollo, affaccendato ad assumere raccoglitori di alghe nella Laguna di Orbetello, non ha trovato il tempo per esprimere il suo pensiero; - i rappresentanti della Regione Toscana, delle province di Grosseto e Livorno, della Sat e dell'Anas, in data 7 aprile 2000 hanno stilato un comunicato congiunto che sancisce "l'accordo dei partecipanti sul metodo da seguire per individuare le condizioni di fattibilità dell'intervento rispetto alla rete della viabilità esistente" in attesa dell'incontro con il gruppo tecnico-istituzionale che si terrà a Roma nella prima decade di giugno; - di conseguenza, dopo nove mesi, è stato partorito il topolino, cioè un accordo sul metodo per presentare una proposta al gruppo tecnico- stituzionale che, finalmente, è stato ritrovato e si è dichiarato disponibile a ricevere gli amministratori locali non prima di giugno; - nel frattempo è stata approvata la legge finanziaria, definiti i programmi di spesa dei lavori pubblici per il prossimo triennio ma i fondi per il potenziamento del corridoio tirrenico non figurano in nessun programma finanziato.

Tutto ciò premesso, la interroghiamo per sapere: - se la riunione del 7 aprile era una convention di partito (DS), allargata a rappresentanti istituzionali (Sat e Anas) dal momento che, nonostante una formale richiesta, i Capigruppo non sono stati invitati; - dal momento che è stata sbandierata come una grande vittoria la proposta di essere esentati dal pedaggio nel tratto Grosseto nord - Grosseto sud, Le chiediamo se ha stimato il numero dei grossetani che, per andare da Barbanella alle Quattro strade prenderanno l'Autostrada; - considerato che la maggior parte delle condizioni poste dal documento del 7 aprile erano già state scartate dai tecnici della Società Autostrade perché troppo costose o addirittura giudicate irrealizzabili perché non sostenibili dall'ambiente, si chiede di conoscere se la Società concessionaria che dovrebbe realizzare la nuova infrastruttura è, a Suo giudizio poco affidabile o, in caso contrario se dobbiamo ritenere il documento del 7 aprile una operazione di basso marketing elettorale".
"Una volta, a scuola -risponde il Presidente della Provincia di Grosseto, Lio Scheggi- le chiamavano frasi con interrogativo retorico, il Consigliere Corsi (questa volta in compagnia dei capo gruppo Carlotti e Padovani) ha inventato le interrogazioni retoriche, quelle a cui l'interrogante non vuole risposta, ma già offre le sue opinioni.

La questione della grande viabilità, di quello che oggi chiamiamo Corridoio Tirrenico, è storia (purtroppo) antica. Il consigliere Corsi dei tre interroganti è il più anziano e sicuramente la sua memoria va sino ai tempi in cui era deputato e sosteneva Governi che realizzavano strade nei posti più sperduti e facevano fermare l'Autostrada a Civitavecchia. Allora gli investimenti erano copiosi e l'ANAS non lesinava risorse, a prescindere da un rilancio dello Stato costituito progressivamente e sempre più da debiti.

Il passato è, comunque, trascorso. Le condizioni economiche del Paese sono diverse e diverso è il Governo. Il centrosinistra ha avviato, e in parte già realizzato, un processo di risanamento del Bilancio riducendo sensibilmente il debito. In Toscana continuano, nonostante i desideri di Corsi, Carlotti e Padovani, a governare le Giunte di Centrosinistra. Le riunioni istituzionali sono, quindi, spesso composte da una maggioranza di rappresentanti dei cittadini espressione di queste coalizioni.

La questione della realizzazione di una strada adeguata alle necessità di sicurezza e di traffico, attuale e potenziale, della direttrice Tirrenica, dovrebbe interessare di più rispetto ad una pedestre ricostruzione degli incontri e dei confronti sino ad oggi avvenuti. A cosa serve una polemica vuota e pretestuosa? Porterà progetti, svincoli, bitume, corsie di emergenza? O i Capo Gruppo di opposizione in Provincia pensano che porti voti alle prossime Regionali? Nella fase attuale serve trovare la massima unità di intenti tra le istituzioni, le forze politiche, il mondo associato, i cittadini tutti, per raggiungere quello che è un obiettivo concreto: realizzare un asse autostradale efficiente che non "chiuda in casa" i residenti.

I ritardi ricordati nell'interrogazione ci sono stati. La Giunta provinciale li ha denunciati ed ha attivato azioni decise di sollecitazione che hanno dato e danno dei risultati. Dobbiamo renderci conto che il rinnovato impegno diretto della Regione Toscana potenzia la nostra azione rivendicativa e offre strumenti che risolvono i problemi economici certamente presenti. Il progetto di finanziamento diretto, ad esempio, ipotizzato dalla Regione Toscana è un percorso da verificare, certamente non comporta investimenti nel piano triennale del Governo.

I Sindaci del nostro territorio, di centrosinistra e centro destra, si sono riconosciuti nell'accordo del 7 Aprile, consapevoli da tempo della necessità di muoversi insieme, discutendo e confrontandosi, ma uniti. Le recenti riunioni congiunte lo hanno dimostrato. Ritengo sia tempo che anche Corsi, Padovani e Carlotti si rendano conto che anche il loro contributo come autorevoli rappresentanti dei cittadini sarebbe utile, in un rapporto istituzionale costruttivo e intelligente scevro da qualsiasi influenza elettorale".

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