Da Verdi a Monteverdi, attraverso Battiato

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 aprile 2000 09:19
Da Verdi a Monteverdi, attraverso Battiato

Dal 19 aprile al 29 giugno la 63^ edizione del Maggio Musicale Fiorentino, la prima del Duemila, osa accostamenti inediti, segna debutti importanti, sottolinea una italianità speciale fra contemporaneità e passato prossimo e remoto, e si presenta rinnovata sia nella nuova veste giuridica di Fondazione con nuovi vertici, che in quella grafica che riprende la tradizione dei pittori di firma. Inaugurazione, alla presenza del Presidente della Repubblica, con "La Traviata" affidata a Zubin Mehta, che torna sul podio dell'opera che segnò da Firenze il suo debutto operistico in Europa trentasei anni fa, ed anticipa le celebrazioni verdiane del 2001: Cristina Comencini ("Matrimoni", "Liberate i pesci") è protagonista di un nuovo, inedito passaggio dalla macchina da presa cinematografica al palcoscenco lirico, e firma la sua prima regia d'opera ambientando la vicenda notissima in un demi-monde proustiano e avvalendosi di un doppio cast per le dodici recite programmate, in cui spiccano Mariella Devia e Svetla Vassileva e Juan Pons.

Commissione del Maggio.
Conclude la trilogia monteverdiana, messa in scena nell'ultimo triennio da Luca Ronconi, "L'Incoronazione di Poppea", che contemporaneamente apre le celebrazioni per il Quarto Centenario della nascita del melodramma avvalendosi del contributo del Comitato nazionale appositamente istituito: in una Roma dalle dissacranti rovine esplicitamente contemporanee (automobili, cabine telefoniche, citazioni rovesciate da precedenti allestimenti) create dalla fantasia di Margherita Palli; mentre è russa la compagnia per "Evgenij Onegin", il capolavoro di Cajkovskij diretto da Semyon Bychkov (alternato a Kirill Petrenko, regia di Alexander Schulin), dove tuttavia spiccano i protagonisti maschili italiani, Roberto Frontali e Ferruccio Furlanetto, oltre a Ramon Vargas.


Quattro dunque i titoli d'opera del Maggio 2000, tutti presentati in nuovi allestimenti (e con sopratitoli quelli stranieri), ed uno solo, ma con il carattere dell'eccezionalità, quello di danza, dove si coniugano in modo del tutto inedito le musiche, appositamente composte ed eseguite dal vivo da lui stesso, di Franco Battiato - alla sua prima esperienza come autore di balletto, affiancato dal dicitore Manlio Sgalambro -, per "Campi Magnatici", che diventeranno subito un disco per la Sony e se il cantautore è una "prima assoluta" al Maggio, la RAI non si lascerà sfuggire l'evento riprendendo lo spettacolo per la televisione, così come l'"Onegin" e uno dei concerti diretti da Mehta, grazie al recente accordo pluriennale siglato con il Teatro, mentre Radiotre trasmetterà in diretta e in differita pressochè integralmente l'intero Festival.


Grandi nomi sono poi confermati sul versante concertistico: da Maurizio Pollini a Radu Lupu, dal Wien-Berlin Ensamble a due Cori ospiti in matinèe - quello di Gerusalemme, con un excursus di musica ebraica attraverso i secoli, e quello dell'Università del Missouri -, che si affiancano al Coro del Maggio protagonista, per la Festa della Musica del 21 giugno, con Stravinskij, cui è dedicato anche l'appuntamento in Piazza della Signoria il 27 giugno, mentre la chiusura ufficiale spetta al Galà di danza - il programma sarà una sorpresa - abbinato al Premio Galileo dell'INA.


Un nutrito calendario di conferenze, incontri e proiezioni cinematografiche integrano e definiscono il ricchissimo cartellone che si snoda per due mesi e mezzo, e prosegue poi senza soluzione di continuità con i balletti a Boboli e a Fiesole, e la lirica estiva (Puccini con la sua “Fanciulla del West”); mentre la ripresa autunnale delinea già i cambiamenti annunciati dal nuovo Sovrintendente Stefano Merlini per la Stagione, che si articolerà alternando lirica, sinfonica e danza senza cesure, incrementando le recite d'opera, per offrire sette mesi di musica e spettacoli con la più ampia e versatile gamma di serate agli appassionati di tutti i generi.

Ma le novità sono già tangibili con il Maggio 2000 di imminente avvìo: una inaugurazione che vuole tornare ad essere una festa, alla presenza del Capo dello Stato, con la sponsorizzazione del Monte dei Paschi di Siena e l'apporto del FAI, e che ripropone la propria storia e il proprio patrimonio visivo esibendo elementi scenici d'arredo in un Teatro sottoposto a un discreto ma indifferibile maquillage affidato all'architetto Fabrizia Scassellati, l'antistante Corso Italia chiuso per una sera al traffico privato, spazi e ambienti resi suggestivi da oggetti che ripercorrono le realizzazioni teatrali e coinvolgono i frequentatori, e dagli addobbi floreali di Toscana Piante & Fiori di Pescia.

Ed una veste grafica totalmente rinnovata, studiata da Neri Torrigiani, che riprende l'antica tradizione di una firma pittorica, diversa ogni anno, chiamata a dare un'impronta d'artista all'immagine del Festival.
Gli Amici del Teatro, organizzano la quarta edizione del Concorso "Il Maggio in vetrina" con i negozi delle principali vie cittadine; e si avverte complessivamente un clima certamente diverso nella vita del Festival, e nel suo collegamento con la città, grazie alla partecipazione dei Soci Fondatori e dei vari Sostenitori del Teatro, molti dei quali contribuiscono alla promozione del "Maggio" di quest'anno.

E mentre la biglietteria assegna, al botteghino e on-line, gli ultimi posti per gli eventi più richiesti (sono ormai esauritissimi "Traviata" e Pollini, e le migliaia di acquirenti via Internet vanno dalla stessa Firenze al Giappone, agli Stati Uniti e alla Germania), gli abbonati avranno una gradita sorpresa: tutti, indipendentemente dal turno e dal tipo di abbonamento, riceveranno in omaggio il "Numero Unico", il volume da collezione che quest'anno, alla vigilia del fatidico Terzo Millennio, ripercorre il connubio e la storica consuetudine fra il Festival più antico d'Italia (e d'Europa, dopo Salisburgo) e la musica sua contemporanea, quella del secolo appena trascorso.


L'inaugurazione del "Maggio" come festa: La presenza confermata del Presidente della Repubblica (se gradito, verrà eseguito l'Inno nazionale prima dell'apertura del sipario), il Teatro arredato con elementi scenici che suggeriscono un percorso emotivo fra gli allestimenti che hanno fatto la storia del Festival. Per la serata del 19 aprile Corso Italia verrà chiuso al traffico privato. In Teatro è gradito l'abito da sera, per una tangibile inversione di tendenza rispetto agli ultimi anni; d'obbligo invece la "cravatta nera" per i partecipanti al Dopoteatro.

L'addobbo floreale è generosamente offerto da "Toscana Piante & Fiori" di Pescia.
Incassi e biglietti
Al 31 marzo 2000, ad oltre due settimane dall'inizio del Festival, il 63° Maggio può già contare su incassi e presenze - relativi solo agli spettacoli al Teatro Comunale - superiori al consuntivo finale dell'edizione precedente. Se l'anno scorso furono infatti 22.000 i biglietti totali venduti per il Comunale, quest'anno - fra acquistati e prenotati - prima ancora dell'apertura del sipario sono già 23.000, per un incasso di un miliardo e 800mila lire rispetto al definitivo 1 miliardo e mezzo del '99.

Restyling grafico : il "Maggio" riprende la tradizione delle "firme" pittoriche. L'immagine nuova del Maggio sarà "riverberata" da ogni vetrina di negozio od esercizio della città che parteciperà al Concorso "Il Maggio in vetrina" - organizzato dagli Amici del Teatro -, esponendo il cartello appositamente approntato; lo stesso che, in alberghi e punti informativi, conterrà il programma in formato tascabile.

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