In edicola "Il libro Cuore (forse)" di Federico Sardelli edito dal "Vernacoliere"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 aprile 2000 00:43
In edicola

La casa editrice e' di quelle "risate assicurate & co" ovvero "Mario Cardinali editore "( quello del Vernacoliere per intenderci). L'autore e' Federico Sardelli, sicuramente uno degli scrittori umoristici piu' sorprendenti e prorompenti della Toscana tutta. Avete letto bene, proprio Federico Maria Sardelli, lo stesso Federico Maria Sardelli direttore dell'orchestra di musica antica"Modo Antiquo", un musicista raffinatissimo : studioso e ricercatore di musica . Potrete ascoltarlo sabato 8 aprile alla Pergola alle ore 16.


Una sorta di dottor Jeckil .... e mister Hyde. Raffinato e spirituale quando suona.
Esilarante e demoniaco quando scrive.
Siamo felici di recensire la sua ultima fatica editoriale della collana I GRANDI AUTORI DEL VERNACOLIERE: "Il libro cuore (forse)".
Cosi' scrive di lui il suo editore:Che sul Cuore deamicisiano ci abbiate pianto o no, di certo ora col Libro Cuore sardelliano ci potete ridere. Da pisciarvi addosso. Ché la parodia satirica raggiunge in Federico Sardelli scrittore quei vertici d'umorismo feroce e di comicità surreale fusi in ampia cultura linguistica -che ne fanno uno dei più celebrati autori del mensile sati rico il Vernacoliere, dal quale sono appunto tratti i raccon ti di questo libro.
In verità sul Vernacoliere Federico Sardelli ottiene da anni amplissimo successo anche come inventore di ormai famosi personaggi a fumetti quali il Mago Afono, Omar; il Bibliotecario, il Paglianti ed altri, ma il Sardelli scrittore umoristico che qui emerge e prorompe ci dà ancor più vasta prova satirica di sé col dissacrare il peloso pietismo deamicisiano non solo per concetti sarcastici ma anche per innovazioni tematiche.

E per esempio il bravo, buono e timorato giovine Enrico, eroe di tante storie del patriottico scrittore piemontese, perde in Sardelli la maschera ipocrita e pur sempre sotto le solite perbenistiche spoglie si trasforma in persecutore di deboli, di storpi, di monchi e d'altra simile congerie umana derelitta, se non altro plaudendo a chi su quei poveracci infierisce in male parole e in pedate negli stinchi. Risate, insomma, ma originali e cattivelle assai.

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