La Polizia ferroviaria parte dalla stazione di Prato

Redazione Nove da Firenze
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10 marzo 2000 18:18
La Polizia ferroviaria parte dalla stazione di Prato

La Provincia di Prato dice no al progetto di smantellamento del presidio di Polizia Ferroviaria e chiede al ministro dell'Interno un ripensamento generale. Il presidente Mannocci ha inviato in questi giorni una lettera al ministro degli Interni, Enzo Bianco, comunicando il giudizio negativo sull'iniziativa. "Il riordino dei presidi di Polizia Ferroviaria che prevede la permanenza in Toscana di solo 11 posti fissi su 25 attualmente funzionanti porta inevitabilmente a lasciare sguarnite di sorveglianza alcune stazioni di non secondaria importanza rispetto ad altre – scrive Mannocci - per questo motivo sono ad esprimere la contrarietà della Provincia di Prato a questa scelta".

Il presidente sottolinea che la Polizia ferroviaria non svolge soltanto "un controllo per i treni in transito, ma è di presidio ad un'area particolarmente a rischio in quanto posta lungo l'asse della Direttissima che in questo modo verrebbe a perdere quel deterrente psicologico per la criminalità". "Il territorio della Provincia di Prato, proprio in questi giorni – sottolinea Mannocci nella lettera - sta vivendo nuove tensioni legate alla microcriminalità e alla criminalità organizzata e la stazione di Prato, capoluogo di Provincia, rappresenta un'area cruciale di transito quotidiano di centinaia di persone".

Il messaggio si conclude con la richiesta di un ripensamento generale sul progetto che, secondo Mannocci, "è in questo momento di particolare delicatezza ed urgenza".

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