Oltre 50 progetti in lizza per il premio internazionale di architettura di Carrara

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 marzo 2000 13:14
Oltre 50 progetti in lizza per il premio internazionale di architettura di Carrara

La giuria internazionale composta da rappresentanti degli ordini internazionali degli architetti, che hanno lavorato assieme a critici ed esperti della progettazione, ha emesso, dopo due giorni di impegnative valutazioni, il proprio verdetto, proclamando i vincitori nelle tre sezioni in cui si articola il Marble Architectural Awards, premio annuale per i progettisti che hanno realizzato opere con usi di assoluta "eccellenza" di marmi e graniti.
Le caratteristiche dei lavori prescelti e le motivazioni dei riconoscimenti per ciascun premio sono stati illustrati in una conferenza stampa che si è tenuta nella sede dell'Internazionale Marmi e Macchine Carrara organizzatrice del premio. Prima di procedere alla proclamazione dei vincitori, Giancarlo Cacciatori, presidente della giuria, ha illustrato il lavoro svolto e le considerazioni alle quali a giuria è pervenuta ricordando, prima di tutto che all'elevato numero di lavori presentati ha fatto riscontro un altrettanto valido livello qualitativo dei progetti e dei risultati estetici e formali delle opere, imponendo alla giuria un lungo lavoro di valutazione e di confronto di idee.
La giuria era composta da Luigi Danesi – Presidente della IMM Carrara S.p.a.

Giancarlo Cacciatori in rappresentanza del Consiglio Nazionale degli Architetti (C.N.A.), Ana Maria Zahariade in rappresentanza dell'Union Internationale des Architectes (U.I.A.) e da Wang Lu della School of Architecture, Tsinghua University e Hu Yue dell'Institute of Architectural Design and Research, designati dall'Architectural Society of China (ASC).
"Una prima considerazione da proporre alla stampa ma anche agli addetti ai lavori – ha rilevato Cacciatori – è legata alla varietà di interventi effettuati con un numero elevatissimo di materiali a dimostrazione della versatilità della pietra e dell'alto livello di conoscenze dei materiali e di competenza progettuale raggiunto dagli architetti italiani".
In questo contesto l'utilizzo del marmo bianco, con le lavorazioni più diverse, si è confermato, ancora una volta, fondamentale per la valorizzazione di interi progetti.
I risultati formali raggiunti testimoniano pienamente della maturità e della competenza raggiunta dagli architetti italiani non più legati all'uso della pietra locale ma bene informati dell'offerta di materiali italiani e stranieri che consentono, con una corretta applicazione, il raggiungimento di alti livelli formali grazie alla sapiente fusione delle cromie e delle caratteristiche fisico-meccaniche.
Esempio di valore assoluto, in questo contesto, è rappresentato dal progetto della sede del Credito Sardo, firmato da Renzo Piano, vincitore nella sezione "rivestimenti esterni" che ha saputo utilizzare il marmo di Orosei con soluzioni innovative di grande fascino che si ripropongono anche per il Centro Direzionale del Monte dei Paschi di Siena firmato da Augusto Mazzini, che ha saputo avvicinare materiali come il travertino ed il giallo Siena con il nero assoluto di Svezia ed il tradizionale cotto toscano.
Gli architetti italiani hanno saputo andare oltre: hanno fuso la conoscenza dei materiali e l'esperienza progettuale con l'innovazione utilizzando materiali lavorati secondo le tecniche più aggiornate come l'ultrasottile.
Di grande interesse è risultata anche la presenza di molti esempi di recupero e restauro a dimostrazione della continuità dell'uso della pietra e delle grandi possibilità di impegno professionale ad alti livelli negli interventi sul patrimonio esistente che può essere recuperato e valorizzato adeguatamente.
La giuria ha espresso soddisfazione anche per la presentazione di opere di grande prestigio, destinate a divenire punti di riferimento per gli architetti non solo italiani, come l'edificio della nuova pretura di Palermo, nel quale sono stati usati con eccellenti risultati la pietra siciliana ed il bianco di Carrara, ed il Museo dell'Opera del Duomo di Firenze.

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