Lo scandalo delle droghe a Siena

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 marzo 2000 18:42
Lo scandalo delle droghe a Siena

A Siena ha fatto notizia la distribuzione in alcune scuole di un opuscolo in cui si danno informazioni su come non farsi male consumando droghe legali e illegali. L’iniziativa dell'opuscolo "Per non farsi troppo male" è dell'associazione "Comunita' nuova", presieduta da don Gino Rigoldi, cappellano dell'Istituto penale per minori di Milano. Lo "scandalo" e' stato animato dal quotidiano “Il Giornale” che ne ha parlato nelle cronache nazionali, e dalle cronache locali di altri giornali che hanno ripreso le iniziative di consiglieri comunali contrariati dall'iniziativa.

Un'analoga polemica fu suscitata alcuni anni fa a Prato, dove una pubblicazione simile venne distribuita davanti a molte scuole e discoteche.
Sulla questione interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito: ”Abbiamo cercato l'opuscolo e, contrariamente a quanto sosteneva la cronaca locale di un quotidiano di Siena che per l'occasione parlava anche di "minacce dalla rete", lo abbiamo facilmente trovato in Internet. In barba a chi non perde occasione per demonizzare -in nome dei propri scheletri negli armadi- quel meraviglioso strumento di comunicazione e informazione che e' Internet, abbiamo trovato questo opuscolo molto utile, informato, istruttivo e affatto propagandistico rispetto ai pericoli di uso e abuso di droghe legali e illegali.


Tra quel che successe a Prato e quello che e' successo a Siena, nonostante sia passato del tempo, c'e' una costante: le leggi in materia di droghe sono rimaste identiche, la malavita continua ad aumentare i suoi profitti grazie a questo mercato clandestino, i consumatori continuano ad essere tali e continuano a non essere informati sui pericoli a cui vanno incontro, le malattie e le morti correlate ad un cattivo uso delle droghe legali ed illegali continuano ad esserci; e c'e' sempre l'ostracismo di presunti moralizzatori che continuano ad essere convinti che l'unico rimedio sia la proibizione, e quindi e' meglio non parlarne …..

facendo come gli struzzi con la testa sottoterra.
Al di la' del convincimento che legalizzare tutte le droghe sia la strada giusta, rimane la gravita' di chi preferisce che questi consumatori -soprattutto giovani- siano malati o morti piuttosto che informati, di chi crede che il fatto stesso di informare sia di per se' un incentivo al consumo. Forse l'informazione sarebbe nociva se non ci fosse alcuno che usasse queste sostanze, ma non e' cosi', perche' viviamo su questa Terra e non nelle idee di come qualcuno vorrebbe che il modo fosse: parlare di "lezioni di droga a scuola" grazie anche alla "minaccia della rete", serve solo a favorire il mercato clandestino, la delinquenza e la morte.


Non ci risulta che qualcuno sia morto perche' informato, mentre ci risulta il contrario”.

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