Il provvedimento e' stato approvato con il voto favorevole della maggioranza di centrosinistra e con l'astensione del Polo. Se il Piano regionale di sviluppo individua i grandi temi dello sviluppo economico e sociale della Toscana, dall'occupazione ai sistemi di impresa e dei distretti, il Piano dello sviluppo economico rappresenta lo strumento di attuazione di un processo di revisione degli strumenti di programmazione e vuole consentire un soddisfacente livello di operativita' sugli obiettivi e le azioni delle politiche regionali.
Il piano dello sviluppo economico, come strumento di programmazione, e' stato introdotto di recente e sul modello del Docup, il documento unico di programmazione per i fondi strutturali, vuole essere lo strumento attuativo degli interventi realizzati sul territorio regionale e che derivano sia da leggi regionali che da normative nazionali o regolamenti europei. Il piano regionale per lo sviluppo economico, che ha validita' pluriennale e viene attuato di anno in anno con un'autorizzazione di spesa determinata dalle leggi di bilancio, per il 2000 e' attuato insieme alla nuova disciplina dell'intervento regionale in materia di attivita' produttive.
Quest'anno, essendo realizzato per la prima volta, sara' inteso come periodo di sperimentazione delle metodologie operative.
I successivi aggiornamenti, nell'ottica degli estensori del provvedimento, dovranno servire a mettere a punto strategie ed azioni con l'intento di un graduale e costante avvicendamento a traguardi di maggiore efficacia e di effettiva incisivita' degli interventi. Quest'anno il piano per lo sviluppo economico della Toscana, per quel che riguarda la parte di finanziamenti di competenza della Regione, muovera' quasi 70 miliardi, esattamente 69 miliardi e 381 milioni, per favorire la realizzazione di interventi in una moltitudine di settori: industria, artigianato, commercio e turismo, progetti intersettoriali tesi a favorire l'innovazione, il credito, l'internazionalizzazione del prodotto toscano, le imprenditorialita' femminile e giovanile, ma anche progetti territoriali in particolare per quanto riguarda i servizi alle imprese.