Stamane l'ultima udienza del processo contro il presidente dell'Aduc per diffusione di stampa clandestina

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 gennaio 2000 16:47
Stamane l'ultima udienza del processo contro il presidente dell'Aduc per diffusione di stampa clandestina

Vincenzo Donvito era imputato insieme a Valerio Giannellini, Roberto Rogai e Giancarlo Scheggi, a causa di un'azione di disobbedienza civile per denunciare la norma che obbliga ad avere un giornalista iscritto all'ordine professionale per la pubblicazione di un giornale. Gli imputati nel 1996 distribuirono un giornale senza queste caratteristiche.
L'udienza di oggi si e' chiusa velocemente perche', rispetto al periodo in cui si svolsero i fatti, lo scorso dicembre e' stato approvato un Decreto Legislativo sulla trasformazione dei reati in illeciti amministrativi, e tra questi rientra anche la "divulgazione di stampa clandestina".

Il giudice ha quindi preso atto del reato depenalizzato ed ha chiesto di non doversi procedere, trasmettendo gli atti, per nuova competenza, al Prefetto.
Gli imputati erano difesi dall'avv. Anna Maria Fasulo, dello studio legale dell'Aduc. Nell'udienza precedente, invece c'era l'avv. Elisabetta Bavasso che, in quell'occasione, rinuncio' alla difesa per la mancanza di garanzie di parita': il giudice aveva vietato la registrazione dell'udienza e faceva trascrivere a mano dal cancelliere. L'avv.

Bavasso, cosi' come il presidente dell'Aduc, furono espulsi dall'aula per le proteste. In seguito entrambi denunciarono alla Procura della Repubblica il giudice per abuso di poteri d'ufficio, mentre un'istruttoria e' in corso da parte della Procura di Genova contro l'avv. Bavasso, su denuncia del giudice di quell'udienza.
"La storia non finisce qui -commenta lo stesso Vincenzo Donvito- aspettiamo la richiesta di oblazione del Prefetto, a cui faremo opposizione invocando la non-costituzionalita' della norma che si intende tutelare.

Inoltre e' ancora aperta la questione della scorrettezza e arbitrarieta' della procedura, che porto' alla nostra espulsione dall'aula. La battaglia per la liberta' di stampa continua su un altro fronte, mentre quello sui diritti dei giudicati ha un suo iter con appuntamenti da stabilire. Per finire: non abbiamo non potuto notare che il testo del DL a cui il pubblico ministero ha fatto riferimento per chiedere la trasmissione del processo al nuovo ufficio competente, non era ufficiale, ma una fotocopia di un inserto del quotidiano IlSole24Ore, che lo stesso giudice ha consultato seduta stante in quanto ne era sprovvisto.

Se puo' essere un vanto per il quotidiano economico e finanziario, non crediamo altrettanto per la giustizia e i suoi utenti".

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