A Palazzo Vecchio chiude il bar

I dipendenti in cassa integrazione, forse fino alla fine del 2021. Le precisazioni degli uffici comunali

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 agosto 2021 23:55
A Palazzo Vecchio chiude il bar

“A cosa servono gli appalti, se non a impoverire il lavoro e i servizi? Una domanda retorica. Siamo preoccupati per la notizia della chiusura del bar di Palazzo Vecchio, da domani – spiegano i consiglieri di Sinistra Progetto Comune Dmitrij Palagi e Antonella Bundu – fino alla fine dell'anno, se non abbiamo capito male.

Questo si traduce nell'assenza di possibilità di andare lì per chi viene in Comune per i servizi, per chi ci lavora, per chi viene a visitare il museo. E soprattutto vuol dire un ritorno alla cassa integrazione, comunicato con pochissimi giorni di preavviso al personale dipendente. La Giunta ha fatto tutte le verifiche possibili per evitare lo scenario che si sta prospettando? Davvero non c'è modo di garantire la piena operatività della sede principale del nostro ente e tutelare i livelli salariali di chi lavora all'interno dei nostri spazi?

Queste non sono domande retoriche. Non riunendosi più il Consiglio comunale fino a settembre le poniamo pubblicamente. Certo – concludono i consiglieri di Sinistra Progetto Comune – il bar non è stato chiuso con una mail da un fondo di investimento, come nel caso della GKN di Campi Bisenzio, ma intravediamo comunque un problema serio di dignità del lavoro, che le istituzioni dicono di voler tutelare”.

In merito alle dichiarazioni di Sinistra Progetto Comune, gli uffici fanno sapere che sono da tempo attive interlocuzioni tra la Direzione cultura e il concessionario del servizio bar caffetteria al piano terra di Palazzo Vecchio. La struttura amministrativa, al fine di andare incontro al soggetto gestore in un momento di grande difficoltà ed in linea con il mandato ricevuto dalla Giunta Comunale (delibera n. 32/2021) di rinegoziare le condizioni del contratto di concessione dei servizi di caffetteria e ristorazione, ha impiegato ogni supporto utile per garantire l’apertura dell'esercizio: dallo slittamento del termine di scadenza del contratto alla rideterminazione/abbattimento del canone concessorio, previsti per l’emergenza Covid, è stata attivata ogni soluzione per supportare l'impresa e quindi i lavoratori con l’obiettivo di garantire la continuità del servizio.

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