A Firenze la compravendita è Fai da Te

Ma è proprio così? Magari invece è tutta apparenza, si inizia da soli ma si finisce con il farsi assistere da qualcuno

Antonio
Antonio Lenoci
05 giugno 2014 14:25
A Firenze la compravendita è Fai da Te

Il mercato si muove lentamente,un +9,7% è stato registrato nel primo trimestre 2014. Timidi risparmiatori si affacciano in strada come le lumache nei giorni di pioggia e si aggirano per le zone più ambite scorrendo con lo sguardo i portoni e le inferriate in cerca dell'occasione.

Capita di imbattersi nel "No Agenzie", quel che nasce come una informazione all'acquirente ha assunto sempre più il carattere di divieto, di ordine a passare oltre, di monito all'agente immobiliare di turno. C'è crisi.

Vendere senza agenzia fa risparmiare migliaia di euro, "che potrai utilizzare per cose sicuramente migliori, farti una vacanza, comprarti una macchina nuova, la moto oppure per arredare la nuova casa" recita uno dei tanti siti internet nati per "aggirare l'inconveniente" e dedicati all'incontro tra privati che invitano calorosamente ad evitare gli agenti.Quello che spaventa è la provvigione. Per la compravendita immobiliare solitamente il mediatore chiede dal 2 al 3% più Iva a carico del venditore e dell’acquirente.

Per l'affitto l'agenzia chiede una intera mensilità da parte di entrambi.Si inizia con il passaparola nel palazzo dove c'è la possibilità che qualcuno voglia proporre l'affare ai familiari. Poi il pensiero è al passaparola tra gli amici e conoscenti, in fin dei conti Internet offre tante opportunità. Ci sono tanti siti che, gratuitamente, ospitano annunci di privati.Attaccare il classico cartello espone al pubblico nel bene e nel male, a chiamate di qualsiasi tipo.

Molto spesso è il mediatore stesso che chiama e cerca di convincere il venditore circa l'opportunità di affidarsi ad un professionista, che - questa la carta più alta da giocare - conosce già i compratori ideali, quelli con i soldi, le idee chiare e le garanzie in tasca. "No perditempo" insomma.Ma il cartello serve - lo sanno bene gli addetti ai lavori - per dare prova di forza e dettare le regole. Il cattivo agente predilige il venditore, si dice. Perché? Perché ci mette il bene primario, senza una casa da vendere o da affittare non ha senso tutto il resto. "Io vendo anche da solo" è la frase più usata dai proprietari che poi si affrettano ad aggiungere "se lei trova il compratore..

la provvigione la prende da lui". Capita così che per non perdere il cliente, a pagare poi sia solo l'acquirente. "Niente di più sbagliato - spiega Tommaso Birignani consulente di Tecnocasa Firenze - perché si tratta di andare contro la normativa prevista per la mediazione in Italia e paradossalmente è all'opposto rispetto ai paesi anglosassoni dove a pagare è solo il venditore. Ma non è tutto, il sistema non è assolutamente vantaggioso, anzi il rischio per il venditore è altissimo, visto che l'agente sarà portato a tutelare solo la parte che gli riconosce un compenso, e questo difficilmente viene capito".Inconvenienti del Fai da Te.

"Chi vende tende per affetto o eccesso di autostima a sopravvalutare il proprio immobile - sottolinea Birignani - sia nella valutazione economica che nella presentazione, a volte risultando tragicomico. Soprattutto la casistica ci dimostra che il proprietario non ha la capacità di gestire la trattativa: se l'accordo non si conclude al primo incontro difficilmente si riesce a recuperare. Il terzo, non a caso definito "mediatore", è colui che può permettersi di far incontrare a metà strada domanda e offerta curando l'interesse di entrambe le parti".Un esempio pratico? "Il proprietario spara il suo prezzo, a volte non solo fuori mercato ma basato sul gusto personale e così un seminterrato della nonna vale un attico della zia.

Il compratore offre meno, sempre meno, e si vede sbattere la porta in faccia. Alla terza offerta bassa il proprietario ci ripensa e chiama l'agente per una valutazione così si vede sbattere in faccia il prezzo di mercato. Il venditore richiama il compratore proponendo un prezzo inferiore, ma il compratore a questo punto si accorge dell'altrui difficoltà ed offre ancora meno. E' perso". Da qui a far diventare la propria casa una specie di museo è un attimo.

Specie se non si vuole concedere una esclusiva, si rischia di vedere passare comitive di turisti/acquirenti che, sviati da alcune pubblicità, rischiano di vedere due volte lo stesso immobile, se poi il prezzo è addirittura diverso tra un'agenzia e l'altra il bene può ritenersi definitivamente 'invendibile'. Ed in questo caso il consiglio è di fermare la vendita ed aspettare un po' di tempo prima di ritornare sul mercato. "Non voglio mettere in risalto il fatto che l'agenzia offre dei servizi e dunque deve essere preferita al fai da te - commenta Birignani - preferisco dire una scomoda verità ed ammettere che senza un intermediario è difficile vendere un bene importante come una casa.

Per una mera questione psicologica e sociale. Il rischio di finire in mano agli speculatori inoltre c'è, svendere il proprio immobile per ignoranza davanti allo sbandieramento della normativa ad esempio. Così come esiste il rischio di comprare da un venditore che della normativa non si è neppure interessato".Insomma sul cartello c'è scritto "No Agenzie" però.. "Spesso è solo la fase iniziale - conclude il consulente immobiliare - quella che ti fa dire 'che ci vorrà mai, lo posso fare anche da solo' e ti ritrovi a dare pugni alla caldaia per farla ripartire, salvo poi dover chiamare il tecnico per far riparare il termostato danneggiato dal tuo stesso atto vandalico".

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