A norma tutte le sale operatorie della Toscana, ma a Figline...

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 novembre 1999 11:59
A norma tutte le sale operatorie della Toscana, ma a Figline...

Ieri in una conferenza stampa l'assessore al diritto alla salute, Claudio Martini ha sottolineato come a questo scopo siano stati investiti 32 mld (23 mld di risorse regionali e 9 di risorse proprie della aziende). Sono state rimosse le situazioni di maggiore inadeguatezza in materia di sicurezza, emerse dopo i provvedimenti di chiusura dei Nas del giugno 1998. Il programma di interventi e' stato praticamente ultimato, "a parte qualche ritardo marginale che comunque - ha assicurato Martini - sara' recuperato in tempi brevi".

Delle 289 sale operatorie delle 16 Asl toscane solo quattro non sono ancora riaperte, tutte nell'azienda ospedaliera di Careggi, due a neurochirurgia e due al Cto: nel primo caso il ritardo e' dovuto alla necessita' di estendere gli interventi ai reparti, ma la riapertura e' prevista comunque entro la fine dell'anno; nel secondo per l'insorgere di piu' complessi problemi di ristrutturazione.

"Nessun rischio di vuoto assistenziale pero' - ha assicurato Martini - perche' l'attivita' del Cto e' garantita dalle sei sale regolarmente aperte e quella di neurochirurgia dal provvisorio spostamento degli interventi in una sala delle chirurgie generali". Restano ancora da completare invece gli interventi sulle strutture, che hanno proceduto in parallelo rispetto agli adeguamenti alla sicurezza. I lavori di questo anno e mezzo hanno visto realizzarsi, secondo l'espressione usata da Martini, un vero e proprio "tour de force progettuale", nel quale ai lavori di rimessa a norma delle sale operatorie si sono sommati anche quelli di ristrutturazione complessiva.

Martini ha colto l'occasione per fare il punto su tutti gli interventi sul sistema sanitario toscano, dalla ristrutturazione edilizia (in arrivo 900 mld con l'accordo quadro con il governo) al potenziamento dei servizi (in arrivo 200 mld nell'area fiorentina). Ultimo anello per completare il riassetto della sanita' toscana, secondo Martini, quello delle manutenzioni correnti, ferme a contributi simbolici di poco piu' di 20 miliardi l'anno per tutte le 16 aziende: "Nonostante la Regione ne aggiunga altri 40 - ha detto - ne servirebbero almeno il doppio o il triplo".


Ma sono 3 ordini del giorno bocciati oggi in Consiglio provinciale sulla questione dell'ospedale Serristori di Figline mentre la discussione continuerà in una delle prossime sedute su un quarto documento proposto dai DS e fatto proprio da tutta la maggioranza.
I tre documenti bocciati erano stati presentati rispettivamente dai Comunisti Italiani, dal Polo e da Rifondazione. Il primo chiedeva alla Giunta provinciale di appurare se il Valdarno sia effettivamente penalizzato dalle scelte della Regione in materia di sanità e di operare attraverso un confronto con tutte le forze politiche sindacali e dei cittadini per rafforzare e per rendere l'ospedale funzionante a pieno titolo.

E' stato respinto con i voti contrari di Ds, Verdi, Ppi e Polo, quelli favorevoli dei presentatori e l'astensione di Rifondazione.
Il secondo documento, sottoscritto dai consiglieri di Ccd, Fi e An, sollecitava il Presidente della Giunta provinciale ad intervenire presso l'assessore regionale alla sanità ed il direttore generale dell'ASL 10 affinché il "Serristori" venga conservato e valorizzato nella ricchezza e nella professionalità dei suoi servizi. In questo caso ai voti dei presentatori si sono contrapposti quelli di Ds, Verdi, Ppi e PdCI, astenuta Rifondazione.
Il Terzo documento, quello di Rifondazione, chiedeva lo stanziamento dei fondi necessari per attuare una politica di risanamento del Serristori, l'assunzione delle figure professionali mancanti per una efficace erogazione dei servizi, l'approvazione di un piano per l'ospedale che dia risposte chiare e certe, bloccando la fuga dei cittadini verso le cliniche private.

Su questo ordine del giorno, che è stato votato per singoli paragrafi, il Consiglio si è diviso in due fronti e su alcuni punti si sono contrapposti in un nulla di fatto (13 a 13 l'esito) i voti di Ds, Verdi e Democratici da una parte e di Rifondazione e Polo dall'altra (con l'astensione dei Comunisti).
Nel corso della seduta i Ds hanno presentato, prima in forma di emendamento all'ordine del giorno dei Comunisti Unitari e poi in veste autonoma, un ulteriore documento, che chiede alla Giunta provinciale di farsi interprete nei confronti dei sindaci del Valdarno fiorentino della piena attuazione della riorganizzazione funzionale dei servizi sanitari presentata dall'Azienda Sanitaria di Firenze, senza ulteriore dilazione di tempi.

Per motivi procedurali non è stato possibile votare questo documento, che è stato fatto proprio anche da Comunisti italiani, Democratici, Verdi e Popolari.
L'ordine del giorno iniziale dei Comunisti italiani era stato illustrato dal capogruppo Alessio Pancani, che ha sottolineato l'importanza strategica e funzionale del "Serristori" e denunciato la penalizzazione dei cittadini valdarnesi per scelte che corrispondono a puri interessi economici commerciali.
Per illustrare la posizione del Polo è invece intervenuto Demetrio Donati, di Fi, che ha chiesto che l'ospedale mantenga una sua chirurgia e suoi servizi all'altezza delle necessità delle popolazione.
Il documento di Rifondazione è stato presentato da Piero Parotti, che ha parlato del tentativo di trasformare subdolamente il "Serristori", collocandovi nuovi reparti di geriatria per lungodegenti, in ospedale di comunità.

E sempre per Rifondazione è intervenuto Eugenio D'Amico denunciando l'evoluzione dei servizi sanitari a svantaggio di chi non può pagarsi prestazioni private.
Paolo Costantino ha spiegato la posizione dei Ds: i consigli comunali hanno già approvato il piano dell'Azienda sanitaria; sono in corso i lavori di adeguamento del pronto soccorso; sono in arrivi due funzioni di livello metropolitano. Alla Provincia tocca il ruolo di vigilare sull'attuazione degli accordi presi. Paolo Costantino ed il capogruppo dei Ds, Tiziano Lepri, hanno di conseguenza annunciato il voto negativo sugli ordini del giorno delle altre forze politiche, giudicati inopportuni ed inesatti, ed hanno proposto il testo che sarà discusso nella prossima seduta del Consiglio.
Quelle regionali sono scelte coerenti, ha aggiunto, sempre per i Ds, Giancarlo Girolami.

Nessuno ha mai posto la questione della chiusura dell'ospedale, che dev'essere un buon ospedale, ma solo quella di una sua efficiente collocazione.
Per Alessandro Corsinovi dei Ccd invece il gruppo dirigente della sanità toscana insiste nel tentativo di ridurre l'importanza del "Serristori"; le scelte della Regione causeranno un calo della quantità e della qualità dei servizi. La gente lo ha capito ed alle elezioni ha premiato a Figline le forze del Polo.
Enrico Nistri, di An, ha valutato negativamente la politica dei tagli nella sanità, che associata ad una tariffazione sbagliata delle prestazioni a pagamenti negli ospedali pubblici spinge verso le cliniche private ed incentiva l'uso di farmaci di serie B.

E perché non si ammette che si è sbagliato? si è chiesto Pier Giuseppe Massai, sempre di An.

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