Il rilancio della concertazione a Pistoia

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 settembre 1999 18:09
Il rilancio della concertazione a Pistoia

In queste ultime settimane sono comparse sulla stampa alcune prese di posizione sulla situazione occupazionale e produttiva della provincia di Pistoia che chiamano in causa anche il ruolo degli Enti Locali e della Provincia.
"Senza voler insistere in questa sede nel giudizio sulla situazione locale che presenta comunque luci ed ombre che assieme dovremo meglio approfondire -dichiara il Presidente della Provincia di Pistoia Gianfranco Venturi- vorrei riprendere l'appello lanciato da Vittorio Magni per una ripresa di un'azione politica forte per il rilancio della concertazione, unico strumento valido per riunire intorno ad un tavolo gli amministratori pubblici, le forze sociali ed imprenditoriali.
Devo dire in proposito che per quanto riguarda la Provincia, gli indirizzi di Governo, presentati dal Presidente e approvati dal Consiglio nel Luglio scorso contengono un preciso invito alle forze del mondo del lavoro e della impresa per proseguire il commino avviato con la costituzione del tavolo tra parti sociali e Istituzioni locali per il lavoro e lo sviluppo nella Provincia di Pistoia.

Si tratta di un invito che intendo ribadire qui e che nelle prossime settimane formalizzeremo a tutte le parti interessate. Certamente non dovremo sfuggire da un esame anche critico dell'esperienza compiuta in questi anni, sia per comprendere in che misura i diversi soggetti si sono impegnati per la sua riuscita e sia per capire anche i limiti oggettivi presenti in questa esperienza e che possiamo rimuovere per assicurare maggiore efficacia ai nostri sforzi. Ritengo infatti che uno dei limiti da superare risiede nel riuscire a dare alla concertazione un carattere di concretezza capace di andare oltre le pure importanti intese sugli obiettivi da raggiungere.

Precisare progetti, risorse, soggetti, azioni e tempi non è infatti cosa da fare tutti assieme attorno ad un tavolo ma servono capacità progettuali, competenze tecniche specifiche che devono essere attinte là dove queste esistono, sia negli Enti Locali, sia nella CCIAA, sia in altri Enti o Associazioni disponibili.
E' necessario che il metodo della concertazione venga finalizzato al fare sistema tra tutti i soggetti, e che quindi non sia solo limitato alle valutazioni sull'impiego di risorse pubbliche per lo sviluppo, ma esteso alla più generale valutazione dell'insieme delle strumentazioni programmatorie e pianificatorie volte: ad innovare ed aumentare la competitività del sistema produttivo; al mercato del lavoro ed alle scelte per la formazione; alla individuazione degli interventi infrastrutturali ed ai servizi per lo sviluppo.

E' alla luce di questa convinzione che potremo riprendere da subito il lavoro per una nuova fase di impegno attorno al Patto per lo Sviluppo e l'Occupazione, sottoscritto da Enti Pubblici e forze sociali nel 1997, per il quale appare a mio avviso necessario: aggiornare il confronto sulle priorità e sulle modalità per la loro attuazione; individuare una segreteria tecnica a sostegno del Tavolo di concertazione, coordinata dalla Provincia ma composta anche da esperti delle parti sociali; individuare utili forme di articolazione territoriale e settoriale del Tavolo provinciale; verificare la possibilità – in prospettiva – di definire un patto per lo sviluppo e l'occupazione a livello di area Firenze-Prato-Pistoia per affrontare le grandi questioni che si pongono a questo livello, anche alla luce delle nuove disposizioni di legge che prevedono l'istituzione dell'area metropolitana nella toscana centrale.
Tutto ciò dovrà avvenire nel pieno rispetto delle funzioni e dei ruoli delle varie componenti, in un contesto nel quale è comune interesse ricercare una sempre maggiore autorevolezza e rappresentatività dei vari soggetti coinvolti.

E' inoltre auspicabile in questo quadro un pieno impegno della rinnovata Camera di Commercio, dell'Ente Cassa di Risparmio e del sistema del credito ai quali va pertanto un caloroso invito a voler scendere pienamente in campo. La concertazione ed una chiara programmazione saranno altresì la condizione necessaria per l'affermazione di nuove modalità di realizzazione di opere pubbliche e servizi essenziali per il lavoro, lo sviluppo e per la crescita civile delle nostre comunità quali: l'intervento diretto di operatori privati ed imprese attraverso il Project Financing; il coinvolgimento di privati nella gestione di servizi; la valorizzazione del settore del no-profit e del volontariato in attività di interesse pubblico.

Queste dunque le direttrici di un impegno sul quale faremo fino in fondo la nostra parte certi che anche gli altri soggetti chiamati in causa non mancheranno di fare altrettanto".

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