E’ questo il compito che devono sempre di piu’ assumersi le Regioni mediterranee europee. Lo ha detto al Lem di Livorno il presidente della Regione Toscana Vannino Chiti, intervenuto nella giornata conclusiva dei lavori dell’Assemblea plenaria della Commissione intermediterranea, organizzazione che associa 40 Regioni di Italia, Spagna, Francia, Grecia, Portogallo e Cipro. Chiti, che e’ presidente della Crpm, la Conferenza delle regioni periferiche marittime d’Europa, di cui la Commissione intermediterranea rappresenta un asse portante, ha sottolineato l’esigenza, da parte delle Regioni di quest’area, di azioni sempre piu’ volte ad affermare “una identita’ positiva” del Mediterraneo.
Per il presidente le Regioni mediterranee, parte fondante dell’Europa, devono percorrere sempre di piu’ una strada comune, vista la consonanza di problemi e di prospettive: “Occorre- ha insistito - lavorare insieme su obbiettivi comuni, e per obbiettivi comuni penso alle politiche ambientali, a quelle agricole, ai fondi strutturali”. E proprio su Agenda 2000, il documento di riforma delle politiche comunitarie, Chiti non ha mancato di evidenziare alcuni elementi di critica, condividendo quanto emerso gia’ nella prima giornata di lavori della Commissione: “Agenda 2000 - ha detto - e’ deludente.
Innanzitutto perche’ ripropone politiche che appartenevano alla metà degli anni 80. Non solo: Agenda 2000 prevede una riduzione di risorse per l’obbiettivo 2 che riguarda molte delle regioni mediterranee e periferiche. Una riduzione che per la scadenza del 2006, rischia non solo di non avvicinare le Regioni europee, ma addirittura di diminuirne ulteriormente la coesione”. Il presidente ha quindi insistito sulla importanza delle politiche di cooperazione e di partenariato fra le Regioni mediterraneee anche al fine di far fronte alle situazioni di emergenza così tragicamente evidenziate dall’attuale conflitto bellico: “Lavorare su politiche di cooperazione fra le regioni delle varie aree del Mediterraneo - ha detto - contribuisce a disinnescare possibilità di conflitto”. Ai lavori odierni ha partecipato anche l’assessore ai trasporti della Regione Toscana Tito Barbini che ha dedicato il suo intervento all’importanza dell’inserimento dei porti nell’ambito della Rete transeuropea del trasporto prevista dal trattato della Ue.
“I porti - ha detto - rappresentano un importante strumento per lo sviluppo regionale”. Barbini ha quindi evidenziato la centralita’ del sistema portuale italiano, e quindi dei porti toscani, idonei a svolgere un ruolo di cerniera tra i sistemi portuali comunitari e del Nord Africa, sia come piattaforma logistica legata al trasporto intermodale e integrato con i sistemi ferroviari e con le reti autostradali.