Come vivremo le nostre citta' nel secolo che sta per aprirsi?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 aprile 1999 18:49
Come vivremo le nostre citta' nel secolo che sta per aprirsi?

Per studiare i diversi aspetti di questo problema che riguarda tutti, la Fondazione Ernesto Balducci ha organizzato presso la Badia Fiesolana a San Domenico un confronto, "La citta' del 2000" cui hanno partecipato insieme al presidente della stessa fondazione Carmelo Pellicano' il presidente della Regione Vannino Chiti, l'assessore regionale alle politiche sociali Simone Siliani (che di Balducci è stato allievo), don Luigi Ciotti, Luciano Martini e Corrado Marcetti.
Nel suo intervento dedicato all'eredità di Ernesto Balducci nell'attuale stagione di riforma della politica e delle istituzioni, Chiti ha richiamato la guerra nei Balcani: "E' tornato purtroppo prima di quanto ci si aspettasse il tempo di riflettere sulle scelte etiche che singoli ed umanità devono compiere, sulla pace e i suoi significati, sulla tutela dei diritti umani, sui mezzi che si impiegano in relazione ai fini che si vogliono raggiungere, procedendo sul crinale sottile oltre il quale c'e' il pericolo di un annientamento della specie.

Un approccio veramente laico permette di coltivare il principio della speranza, lascia spazio ad una visione del futuro che non si riduce a sogno astratto, ma non si chiude alla capacita' di avere ed alimentare utopie positive. Balducci ha tratto gli elementi principali di ciò che caratterizza la figura di un riformatore: innanzitutto conoscere ed amare l'istituzione che si vuole riformare. La sua riflessione procedeva su un piano universale: sono convinto che queste battaglie avrebbero visto Balducci al nostro fianco.

La laicità pienamente realizzata dello Stato altro non e' che la massima estensione possibile della partecipazione dei cittadini. L'Europa e' il nostro orizzonte della politica e del vivere civile: un progetto politico. Ma deve evitare eurocentrismi e forme tecnocratiche: il nodo cruciale e' lo sviluppo della democrazia e del cambiamento della forma-Stato".

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