Rispondendo a due interrogazioni dei consiglieri Alessandro Corsinovi (CCD/CDU) e Piero Betti (A.N.) sull'arresto di un gruppo di spacciatori all'interno della Villa di Castelpulci, il presidente della Provincia, Michele Gesualdi, ha premesso che la villa è stata concessa in comodato dalla Provincia allo Stato, ovvero alla Sovrintendenza Archeologica, nella previsione che vi venga realizzato un grande museo della civiltà etrusca. "Si fa a non capire, quando la si accusa di incuria per il presente - ha detto il presidente rivolgendosi agli interroganti - che la Provincia non ha più la disponibilità dell'immobile".
I tecnici della Provincia entrano nella villa solo per le verifiche connesse alla progettazione del museo, ha poi precisato Gesualdi. Quanto alla polizia provinciale, non può intervenire per arrestare spacciatori: "Abbiamo tempestivamente segnalato al Questore le presenza sospette ed ecco il risultato. La Provincia ha, in conclusione, fatto esattamente tutto quello che poteva e doveva".
Alessandro Corsinovi ha definito "sconcertante" la risposta del presidente Gesualdi. Per legge il comodante non può disinteressarsi, ha detto, del bene dato in comodato.
Sul fatto che ci fosse un gruppo di immigrati che entrava spesso nella villa circolavano da tempo voci che sono state confermate dai Carabinieri di Badia a Settimo. La Provincia ha sbagliato a non chiudere totalmente le vie d'accesso e a non intervenire subito. In ogni caso sono tutti da chiarire i termini del contratto di comodato con la Sovrintendenza Archeologica.
Insoddisfatto anche Piero Betti. "In passato Gesualdi ci ha detto altre cose, per esempio che le guardie provinciali vigilavano sull'immobile.
A seconda delle opportunità ci racconta delle cose e poi ne fa altre. Tenta l'impossibile, vuole salvare tutti".