Bellugi, un tema "famoso come una canzone dei Beatles" e un pianista prodigio di diciotto anni

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 marzo 1999 19:17
Bellugi, un tema

C'è una straordinaria quanto casuale concentrazione di lettere "B" nel concerto che Piero Bellugi, il Maestro fiorentino allievo di Bernstein e Igor Markevitch, attivissimo in Italia quanto negli Stati Uniti e in particolare nella musica del Novecento, dirige venerdì prossimo al Teatro Comunale di Firenze (repliche sabato 6 e domenica 7) alla testa dell'Orchestra del Maggio Musicale. Iniziano infatti tutti per B gli autori in programma (Berio trascrittore di Boccherini, Beethoven, e Bartok), oltre naturalmente al Direttore stesso, che ci propone una carrellata eclettica e ricercata delle sue predilezioni nel repertorio di diversi secoli.

Fu lo stesso Bellugi a tenere a battesimo la prima esecuzione de "La ritirata notturna di Madrid" che Luciano Berio dedicò al figlio di Bellugi, il flautista David, nel 1975; il tema, molte volte utilizzato da Boccherini nelle sue composizioni, doveva "essere stato ai suoi tempi -scrive Berio- altrettanto famoso di una canzone dei Beatles: ne ho scelto quattro versioni, le ho sovrapposte e le ho trascritte per orchestra", secondo un procedimento che, utilizzando le possibilità tecnico-linguistiche contemporanee, ha illustri precedenti in tutta la storia della musica trascritta, da Bach a Ravel e Stravinsky.

Sempre al nostro secolo appartiene il "Concerto per orchestra" che Bela Bartok, esule volontario dalla natia Ungheria, scrisse a New York nel 1943: una Sinfonia, in realtà, ma nella quale gli strumenti dell'orchestra sono trattati quasi solisticamente, e in cui "il sacro e il profano, il carattere e il caratteristico, la melodia contadina magiara e il pittoresco si conciliano", come scrisse Massimo Mila.
"Star" della serata un pianista prodigio appena diciottenne, ma già lanciato nel panorama concertistico mondiale: Jonathan Gilad, marsigliese, al pianoforte da quando aveva 4 anni, vincitore di concorsi internazionali, presente nei cartelloni con le più importanti orchestre -fra cui la Israel Philharmonic con Mehta e la Filarmonica di S.

Pietroburgo con Temirkanov- debutta al Teatro fiorentino con il Primo Concerto per pianoforte e orchestra in do maggiore op.15 di Beethoven. Una nuova occasione di scoprire un virtuoso, in attesa del recital di Emanuel Ax (anticipato a lunedì 15 marzo) e della serie di grandi pianisti del 62° "Maggio".

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