6 giovanissimi pianisti dal Festival di Mosca

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 marzo 1999 11:38
6 giovanissimi pianisti dal Festival di Mosca

Comincia stasera alle 21:00 al Piccolo del Comunale e continuerà domani la parata dei vincitori e finalisti del festival pianistico Neuhaus di Mosca. Daranno vita ad una vera e propria parata di tastiere, esibendosi in una non-stop virtuosistica che li vedrà impegnati in una sorta di gara non competitiva ma avvincente. Hanno dagli 11 ai 17 anni Aleksandr Kudrjavtsev, Julia Smolskaja, Denis Kuznetsov, Aleksandr Kobrin, Stanislav Khristenko e Nina Shimkunas; hanno già vinto in patria concorsi e selezioni, e arrivano a Firenze con l'imprimatur di una giuria internazionale formata dagli allievi di Heinrich Neuhaus, figura di primo piano della vita musicale russa fino al 1964, anno della scomparsa, al quale il Conservatorio di Mosca ha dedicato nel 1998 un Festival di giovani pianisti nel 110° anniversario della nascita.

Neuhaus, che ha forgiato allievi del calibro di Sviatoslav Richter, Emil Gilels e Radu Lupu, soggiornò anche a Firenze fra il 1908 e il 1909, sul Lungarno alle Grazie, e il premio per il drappello di funamboli del pianoforte - il viaggio sponsorizzato dal Sindaco di Mosca dalla Fondazione della Cultura Russa, dal Conservatorio di Mosca, dalla Scuola Musicale "H. Neuhaus", organizzatori del Festival, e dall'Aeroflot, compagnia aerea di bandiera - diventa così ancora più significativo. Glinka, Liszt, Chopin, Rimskij-Korsakov, Skrjabin, Bach/Busoni, Rossini, Cajkovskij, Brahms, Beethoven, Schubert, Prokof'ev sono gli autori scelti dai sei, che potranno essere ascoltati da tutti - si auspica la massiccia presenza proprio degli studenti di pianoforte loro coetanei - al prezzo simbolico di £ 5.000 quale biglietto d'ingresso (posto unico).
Giovedì, alle ore 12:30, nella Sala Consiglio al 4° piano del Teatro, i Solisti del Maggio Musicale Fiorentino presentano i tre concerti che terranno da venerdì 12 a domenica 14 marzo, all'insegna del recupero dello spirito originale della musica da camera.

Desiderano dialogare col pubblico, i "Professori", e soprattutto abbattere quella barriera di sacralità che nell'esecuzione li innalza ma anche li divide dal loro pubblico, dal quale vorrebbero farsi conoscere più da vicino e in modo meno formale per comunicare il senso autentico del far musica, di interpretare, di suonare insieme e per gli altri.

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