Delirio e riflessione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 novembre 1998 14:05
Delirio e riflessione

Sulla nostra città, sulla società fiorentina dell'ultimo secolo, sul suo inconscio manifestarsi nella quotidianità.Ugo Chiti prova a confessare tutto questo in "Bottegai", in scena ieri, a Villa Montalvo, nella serata inauguraledella rassegna organizzata dal Centro iniziative teatrali e dall'Assessorato alle politiche culturali del Comune diCampi Bisenzio. "Bottegai" è un trittico di monologhi: il primo, "Rutilio" ambientato ai primi del '900, vede inscena un vivo che racconta un morto; il secondo, "Silvana" collocato negli anni settanta, ha per protagonistauna morta che narra di un vivo; il terzo, "La porcilaia" ai giorni nostri, è la storia di un'eredità fantastica espaventosa che si tramanda attraverso le generazioni.

Il trittico è inscatolato in un cubo che, al centro dellascena, si accende e si spegne al passaggio delle vicende, legate tra loro dal conflitto interno dei protagonisti,divisi tra ideali e "commercio", tra sentimenti e guadagno, tra senso della vita e sapore di morte sempreincombente. Tra gli interpreti dell'Arca Azzurra (la cui collaborazione con Chiti è ormai consolidata) èMassimo Salvianti che riesce a trasmettere con maggior efficacia l'atmosfera nera del ricordo e del rimorso. E'un salumiere dai tratti inconfondibilmente "beceri", eppure stilizzato al punto da sembrare, nella gestualitàessenziale, quasi la marionetta di un antico orologio a cucù, di quelli che, con l'apparizione ironica di figurineanimate dalla meccanica interna, segnavano lo scandire inesorabile del tempo.

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