"E a questo punto, caro Tito, non posso che terminare affrontando - sia pure brevemente -un tema nodale per la sopravvivenza stessa di Firenze, come pure di tanti altri centri storicigrandi e piccoli della Toscana: quello del recupero edilizio. Lo strumento principe permantenere e riportare la vita in questi centri e il riutilizzo a fini abitativi di tanti edifici ecomplessi storici, spesso di proprieta pubblica, dismessi o in via di dismissione. Si tratta diuna operazione delicata - un vero intervento a cuore aperto, penso come esempio alleMurate! - che solo un intelligente pilotaggio pubblico puo portare a buon fine senza intentispeculativi.
Quale occasione storica si presenta alla Regione Toscana! Favorire questaoperazione da un lato riconsiderando i massimali ammessi per la edilizia residenzialepubblica nei casi riconosciuti strategici (con misure che gia altre Regioni hanno varato conottimi risultati) dall'altro promuovendo anche a livello nazionale specifici programmi diriqualificazione urbana sui quali far confluire opportunamente anche risorse privatedebitamente controllate. Scusa la lunghezza di questa mia lettera che ha il solo scopo dimanifestarti, insieme alla gratitudine mia e della citta capoluogo, le speranze e le attese chequesto atto cosi importante del governo regionale hanno suscitato in me.
