Ppi/ Di Pietro/Prc

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 agosto 1997 03:40
Ppi/ Di Pietro/Prc

"Quando si vota per un candidato la scelta deve essere non solo per quello che ciascuno e ma anche per quelloche rappresenta: Di Pietro e la persona che con coraggio e talora con durezza ha iniziato quella granderivoluzione che e stata tangentopoli -afferma il professor Romano Forleo, esponente dei Cristiano sociali- Semi trovassi nella mia Toscana, e in particolare nel Mugello, metterei convinto una croce sul nome di Di Pietro.Mi sembra fortemente errato che Curzi si presti ai giochi partitici del massimalismo di chi vuole rifondare ilcomunismo e che in questo modo favorisce solo quella destra conservatrice che per anni ha controllato l'Italia"."Non e vero che con la candidatura di Curzi Prc non rispetti il patto di desistenza con l'Ulivo perche il caso DiPietro assume una rilevanza nazionale- scrive Marco Rizzo in un editoriale pubblicato domani da Liberazione-Nel caso che Di Pietro rinunci a presentarsi in favore di una candidatura toscana unitaria dell'Ulivo e diRifondazione.

E' la candidatura anomala di Antonio Di Pietro, uomo di destra nei principi e nelle idee, che harappresentato la vera e propria spaccatura: il Pds e il suo segretario evidentemente continuano a ragionare neiconfronti del Prc come di una formazione politica subalterna e priva di qualunque diritto di consultazione econfronto. Questo caso specifico assume una rilevanza politica nazionale in quanto soccombe la politica difronte al principio di qualunque cosa e lecita pur di prendere voti: sarebbe come se, per vincere sicuramente leelezioni a Roma, l'Ulivo candidasse Gianfranco Fini.

E' necessaria una nuova igiene politica: gli elettori disinistra votino i candidati di sinistra, quelli di destra votino quelli di destra".

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