Tanti ospiti a Pitti Immagine Uomo, dal 7 al 10 gennaio 2020 a Firenze

Le collezioni Autunno/Inverno 2020/2021 alla Fortezza da Basso. Nuovo focus sulla scena creativa Cinese. From Waste to New Materials. BePositive festeggia i 25 anni. Istituto Modartech e Lectra presentano la prima capsule collection per Peuterey

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 gennaio 2020 08:47
Tanti ospiti a Pitti Immagine Uomo, dal 7 al 10 gennaio 2020 a Firenze

Inizieranno lunedì prossimo con gli allestimenti e andranno avanti fino al 24 gennaio le manifestazioni di Pitti Immagine che come consueto avranno il loro clou alla Fortezza da Basso. Si inizia il 7 gennaio con Pitti Uomo (fino al 10), a seguire Pitti Bimbo (dal 16 al 18 gennaio) per poi concludere con Pitti Filati (dal 22 al 24 gennaio).

Pitti Uomo continua a fare scouting sulla scena creativa internazionale con il nuovo progetto “China Energy”. All’Arena Strozzi, in un’area speciale, riflettori puntati sulle collezioni di 10 designer e brand ad alto tasso di ricerca fashion, selezionati da Labelhood, incubatore fashion di designer emergenti e tra i più innovativi retailer in Cina, in collaborazione con V/Collective. I brand: Attempt, Danshan, Fabric Porn, Ffixxed studio, Pcycl, Roarlingwild, Songta, Trickoo, Umamiism e Untitlab™.

“Abbiamo selezionato i marchi da presentare alla prima edizione di China Energy prendendo ispirazione dalla cultura giovanile cinese nel suo contatto autentico con la strada, le dinamiche quotidiane e anche la ricerca outdoor, coniugando elementi futuristici, modernità e classicismo.” spiega Tasha Liu di Labelhood.

Al Lyceum nasce un nuovo spazio, 'Reflections': un luogo delle idee per mostre, installazioni, conversazioni, spunti che abbiano uno sguardo e un approccio differente. Per questa edizione l’architetto Andrea Caputo ha proposto LAND FLAG, una riflessione sui consumi e sul riciclo. Esposti, come un'isola, i rifiuti in plastica prodotti in una settimana da uno studio professionale di circa seicento metri quadrati, in cui lavorano sessanta persone, circondati dai materiali che possono risultare dal loro riutilizzo.

Intorno a questa sorta di atollo si svolgeranno una serie di conversazioni curate da Angela Rui, design critic e curator. Lo spazio è stato realizzato con il contributo di REDA, leader nella produzione sostenibile di tessuti.

From waste to new materials è un argomento di ricerca che intende riflettere sul concetto di rifiuto – dice Andrea Caputo, architetto e coordinatore del progetto – e su come possa essere recuperato come risorsa per la creazione di nuovi materiali organici. Siamo partiti da un'analisi introspettiva che ci ha portato a chiederci quanti rifiuti di plastica consuma il nostro studio su base annuale? Volevamo mettere in evidenza i dati e i risultati con un'installazione critica rispetto al nostro lavoro: mettendo a nudo i nostri limiti, per una consapevolezza che mira a guardare oltre.”

Random Identities, il primo progetto indipendente di Stefano Pilati, sarà Special Guest di Pitti Uomo 97 (7-10 gennaio 2020). La collezione svelata per la prima volta dal designer nel 2017, sarà protagonista di un evento speciale a Firenze giovedì 9 gennaio, alle ore 19, alla Stazione Leopolda.

“Presentare in anteprima a Pitti Uomo il nuovo progetto di Stefano Pilati, Random Identities, è anzitutto un grande piacere – dice Lapo Cianchi, direttore comunicazione ed eventi di Pitti Immagine e il naturale, atteso, esito di un rapporto di stima e di amicizia. Aldilà del contributo originale che egli offre da tempo al confronto pubblico sui concetti di genere e identità, anche al di fuori dei confini della dimensione strettamente vestimentaria, Random Identities nasce – almeno così ci appare – da una spinta interiore di Pilati a esprimere sé stesso attraverso la moda, un’ossessione al vestirsi che è il risultato di decenni di integrità, lavoro e continuo apprendimento”.

“Oggi questa sua urgenza creativa si manifesta con ancora maggior libertà di espressione – continua Cianchi - e sente l’esigenza di confrontarsi direttamente con chi indossa i suoi vestiti, anche attraverso i social media. Non c’è voluto molto altro per convincerci a iniziare subito a lavorare insieme...”.

BePositive, brand nato 25 anni fa, è ogni giorno più giovane. Il marchio di sneakers, ideato da Ubaldo Malvestiti nel ’95 e rilanciato con grande successo da Febos che l’ha acquisito nel 2015, è pronto a festeggiare con un party d’eccezione il prossimo 8 gennaio, in occasione della 97° edizione di Pitti Immagine Uomo. Evento ricco di ospiti ed effetti speciali, ad alto impatto emotivo e scenografico che si svolgerà nella Cattedrale dell’Immagine, la chiesa sconsacrata di Santo Stefano al Ponte, Firenze: una cena e una festa esclusiva immersa nelle proiezioni dei capolavori surrealisti di Magritte della mostra multimediale “Inside Magritte”. Arte, musica, live show e il glamour Bepositive, tra street-wear e high-end, insieme per una serata indimenticabile: i Bowland, il trio trip- hop iraniano con base a Firenze che si è fatto conoscere all'edizione 2018 di X Factor, presenterà per la prima volta in esclusiva il nuovo brano Kelmet, con uno show dedicato a BePositive, Maurizio Agosti, in arte Principe Maurice, attore, musicista, animatore indiscusso della scena hype e curatore artistico dell’evento stupirà gli ospiti mentre il Dj e producer Tommy Vee, amico storico di BePositive che dal 2017 crea la capsule collection sneakers Track, animerà una festa ricca di sorprese.

Fil rouge delle performance l’attitudine Punk New Wave che caratterizza anche la capsule collection presentata allo stand BePositive alla Fortezza da Basso, ispirata al look punk inglese in sintonia con la nuova collezione, omaggio allo stile british e al tartan (Pad.

Medici Touch, Booth E/2).

«Ho sempre amato molto BePositive, fin da quando Ubaldo Malvestiti ideò le prime sneakers. Dall'acquisizione del marchio da parte di FEBOS abbiamo lavorato moltissimo a livello di comunicazione e di product placement ma, soprattutto, di prodotto, mantenendo costante l'artigianalità e il made in Italy. La suola Cyber, la cui originalità è protetta da brevetto internazionale, dopo due anni di messa a punto è diventata una vera e propria opera d’arte, con micro freasature fatte a mano.

L’impiego del laser consente, inoltre, l’inserimento di un cuscinetto d’aria nella suola con una tecnica artigianale mai realizzata prima d’ora”racconta Fabrizio Ferraro, Presidente di FEBOS. “Abbiamo sempre presentato le collezioni BePositive al Pitti, nella Fortezza da Basso e in centro città con eventi che hanno richiamato tantissimi ospiti. Perciò ci sembrava giusto festeggiare proprio a Firenze i nostri 25 anni di “pensiero positivo”, la filosofia che ha sempre guidato BePositive».

E’ l’eleganza londinese dei gentiluomini dei club, il rigore delle uniforme dei campus che ispirano la collezione di Doucal’s dell’autunno inverno 20-21. Un amarcord per il brand di calzature di lusso artigianali a ricordare quando negli anni 70 papà Mario recatosi nel distretto calzaturiero del British Shoe Manufacturer District per approfondire l’handmade good year, venne a contatto con il saper fare e il gusto inglese, e lo mixò all’arte sutoria della sua terra: Montegranaro. Una costante passione per il formale, e uno studio sempre più accurato di costruzioni e selezione dei materiali, per creare intramontabili manufatti dal sapore maschile, classico e sofisticato.

Design essenziale, uso di materie prime pregiate, finissaggi e finiture sobrie, accostamenti materici che nell’innovazione conservano un sapore longevo elegante e intramontabile. Tutta la collezione è caratterizzata da una palette rigorosa. Accanto alle sfumature del marrone, dal cuoio al cioccolato, due grandi protagonisti: il verde e il nero. Il preppy style, ispira i grandi classici della collezione come le monk double e single, i chelsea boot, ma anche camp moc e horsebit loafer; che caratterizzano lo stile tipico delle uniformi da college. La palette cromatica è ben definita, non tanto nella tonalità quanto nella manualità degli artigiani che trattando il colore, conferiscono rotondità, vivacità e emozione. Il colore è infatti, anticato, frutto di applicazioni dello stesso a strati, di aniline e di tecnica manuale.

La patina conferita dona ad ogni calzatura un effetto personalizzato e senza tempo. I fondi rigorosamente cuoio testimoniano un ritorno al formale, amante del rigore e dell’eleganza. Double monk boot realizzato in vitello anticato, inserto in camoscio su tomaia con lavorazione brogue. Lo stile Alpino, ormai immancabile nella stagione fredda si apre invece a sperimentazioni di stili ibridi, dove formale e informale convivono, introducendo interventi tecnici e performanti.

Come nel caso dei tessuti e pellami con trattamenti waterproof su pedule, monkey boot, e la monkey shoe. Ed è proprio sull’intramontabile Sankt Morritz, che accanto al cuoio, troviamo applicazioni di montone, ma anche l’uso di lana originale del trentino: uno macro check fuso, nelle tonalità del grigio, verdone, check cammello e blu. Work boot con fondo extralight realizzato in vitello anticato. Innovativo il trend Inc, rigorosamente total black, è la parte della collezione che più sperimenta accostamenti di volumi innovativi.

Fondi gomma extralight, utilizzo di inserti e dettagli tecnici come tessuti gommati, e tecnologici, ma su modelli e forme classici quali derby e brogue, a confermare sempre più una grande esigenza al ritorno del calore della tradizione. Chelsea Boot, con fondo cuoio vitello spazzolato e punta, rigorosamente total black. Infine lo stile Academy, che racconta di un guardaroba trasversale dell’uomo elegante ma al contempo sportivo. È la linea che maggiormente guarda al panorama sportswear, per sposarlo con codici estetici propri del gentleman.

Non solo casual shoe, ma vere e proprie dress shoe. Le calzature più sportive si abbinano perfettamente a tutte le occasioni d’uso, anche le più eleganti. Alle sneaker iconiche del brand Kobe e Andrew, vengono riservati trattamenti di lucidatura e anticatura tipica dei modelli più formali a confermare il grande dialogo fra eleganza e comfort, formale e casual, tradizione e modernità. Fiore all’occhiello un’innovativa sneaker, che marca il nuovo corso del brand: la Flighter, con fondo extralight dall’effetto opaco e ruvido, volumi asimmetrici ma morbidi, e dalla tomaia preziosa che gioca con i contrasti materici di vitelli sportivi, camosci lavati e tessuti tecnici.

Per l’Autunno Inverno 2020, si rinnova nelle sue versioni color block: tabacco, nero, ardesia, blu, burgundy e bianco.

I capi iconici di Peuterey reinterpretati dagli studenti di Istituto Modartech, grazie alla collaborazione con Lectra: in occasione di Pitti Immagine Uomo 97, la scuola di alta formazione con quartier generale a Pontedera e collaborazioni con le principali aziende dei distretti industriali della Toscana, presenta la prima capsule collection realizzata per il brand moda originario di Altopascio. La collaborazione, che ha dato origine a un rapporto di lavoro per una studentessa Modartech, sarà protagonista della networking breakfast dal titolo Talent Lab, in programma mercoledì 8 gennaio dalle 8.30 alle 10.30 a The Student Hotel (Bistrooot, ingresso da viale Strozzi 18 e da viale Lavagnini 70). Il progetto ha coniugato ricerca stilistica, progettazione e modellistica per la realizzazione di una collezione che ha coinvolto in prima persona gli allievi dei corsi di Fashion Design e Modellistica CAD Abbigliamento dell’Istituto Modartech, lo staff di Peuterey e Lectra, azienda leader nella digitalizzazione per i mercati fashion, furniture e automotive.

A vincere la selezione sono state per l’area Modellistica CAD, Elisa Nami, che si è guadagnata la possibilità di specializzarsi nella sede Lectra di Milano, per l’area Fashion Design, Mirgena Koci. Proprio grazie alla collezione Urban Retrò, caratterizzata da tagli e geometrie di ispirazione Sixties e Seventies e da riferimenti alle tele di Lucio Fontana, Koci è stata selezionata da Peuterey per entrare a far parte dell’ufficio stile del brand.

Peuterey, marchio storico nell’outerwear conosciuto per qualità e versatilità dei suoi capi, conferma così la sua apertura all’entusiasmo ed estro dei giovani talenti, guidandoli in un percorso di formazione interno all’azienda a fianco di designer, modellisti e product manager. Il progetto è partito da un brief con l’azienda per reinterpretare i capispalla in chiave innovativa: i mood board, le illustrazioni e i figurini tecnici realizzati grazie al software Lectra Kaledo® e i modelli con il software Modaris®, sono stati valutati da Peuterey e i capi finalisti sono stati realizzati in house dall’azienda.

Il contest ha visto anche il coinvolgimento degli studenti del corso in Communication Design, chiamati a progettare alcune campagne di promozione online e offline per la capsule collection. Talent Lab è il prototipo di un nuovo format di networking tra aziende e istituto di alta formazione, nell’ambito di sinergie già collaudate nel corso degli anni. Istituto Modartech, infatti, conta su una rete di partner diffusi in un raggio di 40 km tra le province di Firenze e Pisa, territorio ricco di produzioni di alto profilo, dove gli studenti possono costruire le proprie competenze attraverso un’esperienza formativa unica.

Autorizzato dal MIUR al rilascio di diplomi accademici equivalenti alla laurea breve, Modartech trova la sua sede principale nel cuore della Toscana riconosciuta in tutto il mondo per il Made in Italy, oggi al centro di un distretto dell’industria 4.0: gli ex stabilimenti industriali Piaggio a Pontedera. Da qui l’istituto di alta formazione ha intessuto relazioni con i principali distretti della regione: dal cuoio al tessile, dall’abbigliamento alla pelletteria. La più recente collaborazione, con Showmates, ha dato vita a un nuovo corso di formazione sul territorio di Scandicci, alle porte di Firenze, dove l’offerta didattica si concentra su modellistica per borse e pelletteria.

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