Xilografi italiani del primo ‘900

Una mostra a Gonnelli, Casa d’Aste di Firenze, dal 15 al 23 dicembre 2022 e dal 10 al 20 gennaio 2023

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 dicembre 2022 09:18
Xilografi italiani del primo ‘900

Dal 15 al 23 dicembre 2022 e dal 10 al 20 gennaio 2023, presso la Gonnelli Casa d’Aste di Firenze, si terrà la mostra “Xilografi italiani del primo ‘900”.

La mostra intende ripercorrere le vicende intorno al revival primo-novecentesco per la xilografia, una pratica artigianale che poteva apparire obsoleta proprio in anni in cui i mezzi riproduttivi fotomeccanici stavano invadendo ogni campo, ma che in realtà, applicata soprattutto all’ornamento librario, intendeva contrastare il cattivo gusto dell’editoria corrente, industrializzata e contaminata dalla falsa idolatria modernista, in nome dell’amore elitario per il libro come oggetto d’arte, ricollegandolo ai fasti e all’eleganza dei primordi della stampa.

Dal gusto dannunziano, neo-preraffaellita e neo-rinascimentale interpretato dalla “Bella Scuola” di Adolfo De Carolis e dei suoi discepoli prediletti quali Antonello Moroni, Ettore Di Giorgio, Carlo Guarnieri, Gino Barbieri e Francesco Nonni dominante nei primi numeri de “L’Eroica”, rivista leader del movimento xilografico italiano, avvenne intorno al 1914 la cosiddetta “secessione” della falange degli xilografi di orientamento opposto, che decretò il passaggio a linguaggi sfrondati dalla retorica del simbolismo estetizzante in nome di una veridicità più sobria ed essenziale da riversare sul legno, inciso rudemente con la sgorbia (anche al fronte, su tavolette d’occasione) anziché col fine bulino, in parallelo con le correnti espressioniste europee e in sintonia con il clima doloroso della Grande Guerra.

Incisori come Lorenzo Viani, Emilio Mantelli, Gino Carlo Sensani, Alberto Caligiani, Giuseppe Biasi, Arturo Martini, Felice Casorati e Moses Levy rappresentarono i maggiori interpreti di questa nuova avanguardia primitivista e sintetista che attraversò gli anni bellici, per poi proseguire commista con le varie correnti novecentesche, dai ritorni all’ordine alla stilizzazione ornamentale del Déco e alla satira dei linoleum di Mino Maccari su “Il Selvaggio”.

Approfondimenti

In esposizione una significativa selezione di xilografie dei più grandi incisori del tempo accompagnata da un catalogo della collana “Quaderni Gonnelli”, a cura di Emanuele Bardazzi ed Edoardo Fontana. Oltre a singoli fogli rari e firmati, sono presentati riviste, cartelle e volumi illustrati, da Il Martirio di Lorenzo Viani, capolavoro dell’Espressionismo nostrano, al mitico numero de “L’Eroica” del 1915 dedicato alla secessione degli xilografi.

Di Viani è in mostra anche il numero monografico della rivista “Xilografia” a lui interamente dedicato, il libro Ubriachi e degli autentici cimeli rappresentati da tre matrici xilografiche originali de Il vicinato (da Il Martirio), di Attilio Balena e de Le vedove. Esposti anche numerosi fogli di Francesco Nonni che documentano il suo passaggio dal calligrafismo Liberty al sintetismo Déco pervaso di languido erotismo e delicata eleganza: ne sono esempi il San Sebastiano dove la figura androgina del santo pare un ricordo della rappresentazione dannunziana con Ida Rubinstein protagonista e le xilografie a più colori di gusto giapponista come Riccioli, Danza e L’Olmatello.

Tra i volumi illustrati figura anche Sibilla di Aristide Sartorio, capolavoro di libro d’artista di gusto dannunziano realizzato con incisioni su zinco in rilievo per ottenere gli stessi effetti della xilografia ed edito da “L’Eroica” nel 1922.

L’appuntamento del 16 dicembre vedrà una lezione-corso dell’incisione su legno da parte di Edoardo Fontana, storico della grafica, curatore della recente mostra dedicata a Emilio Mantelli dal titolo Una bizzarra bellezza allestita al Museo Civico di Crema ed egli stesso abile xilografo.

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