Venerdì in programma tre cortei: i metalmeccanici tornano in piazza

Previsto anche il transito sui viali. L’appello dell’assessore Giorgetti: “Non utilizzate l’auto”. Teckna Impianti (Campi Bisenzio): lavoratori senza retribuzione da 4 mesi. Volantinaggio domattina, ore 7,30-10, davanti alla Direzione di GE. Alla Eli Lilly un accordo che scommette sull'inclusione e sul welfare

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 novembre 2014 19:08
Venerdì in programma tre cortei: i metalmeccanici tornano in piazza

Per venerdì 14 novembre è stato proclamato lo sciopero generale dei metalmeccanici con manifestazione a Milano per le regioni del centro nord. Dalla Toscana ad oggi sono già 25 i pullman garantiti dai vari territori che partiranno alla volta di Milano, oltre che a pulmini ed a altri mezzi, e le adesioni continuano a crescere.Nella mattina di venerdì 14 novembre in occasione dello sciopero generale sono in programma tre manifestazioni che rischiano di mettere a dura prova la circolazione cittadina.

I cortei partiranno da diverse zone della città per poi riunirsi in un unico serpentone che sfilerà lungo un tratto dei viali (Fratelli Rosselli-Strozzi) in direzione della Fortezza. “Si tratta di manifestazioni autorizzate ma che, interessando i viali, avranno ripercussioni sulla circolazione cittadina – sottolinea l’assessore alla mobilità Stefano Giorgetti –. La Polizia Municipale ha predisposto un servizio speciale che coinvolgerà numerosi agenti, ma i disagi non mancheranno.

Per questo invito i cittadini a non utilizzare l’auto e per quanto possibile a utilizzare itinerari alternativi”. In dettaglio un primo corteo, composto da studenti e dai lavoratori della scuola, partirà alle 9 da piazza San Marco. Un secondo, composto per la maggior parte da lavoratori ma a cui è prevista anche la presenza dei centri sociali, partirà alle 9,30 da piazza Puccini. I due serpentoni di riuniranno all'altezza del piazzale della Porta al Prato, per poi proseguire lungo viale Fratelli Rosselli fino a piazza Bambine e Bambini di Beslan.

Un terzo corteo, composto da un centinaio di esponenti del Movimento di Lotta per la Casa, partirà intorno alle 8 da piazza Dalmazia per raggiungere piazza Puccini dove si unirà alla manifestazione dei lavoratori.

Da lunedì i lavoratori della Teckna Impianti srl, azienda produttrice di sistemi per la sicurezza, telegestione e controllo situata a Campi Bisenzio, stanno effettuando 4 ore di sciopero giornaliero con presidio ai cancelli dell'azienda contro i vertici della società. Il motivo che ha spinto i 40 dipendenti dell'azienda a incrociare le braccia per il terzo giorno di lavoro consecutivo è la mancanza del pagamento da oltre 4 mesi degli stipendi e nessuna data certa per il pagamento. Da circa un mese l'azienda ha trasferito la sede da Signa a Campi Bisenzio, azione sicuramente da leggere in senso positivo e che avrebbe dovuto comportare un rilancio dell'azienda stessa ma che di fatto non è stato accompagnato da un piano industriale e di investimenti trasparente e completo. Stefano Angelini della Segreteria della Fiom-Cgil Firenze commenta: “La situazione per i lavoratori sta diventando insostenibile.

Chiediamo che siano rispettati i loro diritti e che sia fatta chiarezza sui reali motivi dei ritardi dei pagamenti in modo da ottenere un quadro chiaro e certo della situazione, poiché non è purtroppo la prima volta che i dipendenti si trovano in una situazione del genere”.Volantinaggio domani mattina, giovedì 13 novembre, dalle 7,30 alle 10, davanti alla Direzione generale della GE-Nuovo Pignone di Firenze (via Matteucci 2) da parte dei lavoratori Wayne, che rischiano il licenziamento e chiedono alla multinazionale di assumersi la responsabilità del loro destino.L’iniziativa, promossa da Fim-Cisl e Fiom-Cgil, nasce dai ripetuti passaggi di proprietà di quella che era, fino al 2004 la Divisione ‘Distribution’ di GE-Nuovo Pignone.In quell’anno fu ceduta infatti a Dresser Inc., per venire poi riacquisita da GE-Nuovo Pignone nel 2011 e rivenduta, in parte, nel giugno di quest’anno, alla multinazionale Wayne, che opera nel campo dei distributori di benzina e dell’automazione.

Già allora Fim e Fiom avevano espresso preoccupazione e chiesto garanzie per i 47 lavoratori coinvolti nell’operazione.“GE però –dice Rosario Tarallo della Fim di Firenze e Prato- non volle impegnarsi e ci disse che la cessione a una società come Wayne conteneva già tutte le garanzie necessarie di sviluppo e di futuro occupazionale. Ora però, a soli sei mesi di distanza, la Wayne ha annunciato la chiusura del sito di Firenze, dichiarando perdite di contratti e di margini operativi.

Dove sono finite allora le rassicurazioni di GE-Nuovo Pignone ? E quale futuro pensa la multinazionale per i lavoratori coinvolti ?”

Esaote ha appreso, solo nella tarda serata del 10 novembre, del rinvio su richiesta delle Organizzazioni Sindacali, dell’incontro convocato nella giornata di ieri al Ministero dello Sviluppo Economico. L’Azienda prende atto con rammarico che non sia stato possibile un definitivo confronto con le Istituzioni e le Organizzazioni Sindacali per raggiungere un accordo tra le Parti. In un contesto di mercato tuttora difficile, Esaote si è impegnata ad intervenire con una serie di azioni positive, definite nel proprio piano industriale.“Accolgo con rammarico la decisione del CDA ESAOTE che chiude la discussione con i sindacati tramite comunicato stampa” ribatte l'on.

Elisa Simoni “Tutto si può dire, ma non che i lavoratori, che già mesi fa hanno presentato un piano industriale alternativo, non siano stati costruttivi”. “Il piano industriale di ESAOTE non ha mai convinto poiché porta alla dispersione di conoscenze e di sinergie col territorio fiorentino piuttosto che alla loro valorizzazione. E l'azienda non ha mai accettato di rimetterlo in discussione” ha aggiunto “Non può lamentarsi ora e nascondersi dietro un 'bisogna far presto'”. “Nei prossimi giorni sarò a disposizione del Sindaco Nardella e dell'assessore Gianassi, sempre attenti alle questioni del lavoro, per capire come riaprire una discussione con il Ministero”.

Il punto sugli interventi per la riqualificazione e la riconversione del polo industriale di Piombino è stato fatto oggi in una riunione convocata dal Sindaco di Piombino Massimo Giuliani con la presenza dell'assessore alle attività produttive credito e lavoro della Regione Toscana Gianfranco Simoncini presso la sala consiliare del Comune di Piombino con le organizzazioni sindacali e le categorie imprenditoriali. L'assessore, dopo aver ribadito che "la Regione per quanto riguarda il futuro della Lucchini ritiene fondamentale che la scelta avvenga sulla proposta di investimento che preveda maggiore tutela dell'occupazione e la produzione di acciaio con la previsione di un'area caldo", ha illustrato i contenuti della pre call, che la giunta ha approvato lunedì scorso e che si concretizzerà in un bando che sarà pubblicato a cura di Invitalia.

La delibera prevede un pacchetto di interventi, per complessivi 50 milioni di cui 32 di incentivi regionali, di cui potranno usufruire le imprese del territorio. L'assessore ha poi spiegato che molti degli interventi prevedono graduatorie riservate ai lavoratori delle imprese che si trovano nei quattro Comuni di Piombino, Suvereto, Campiglia Marittima e San Vincenzo, mentre potranno usufruire della premialità prevista degli interventi per l'occupazione anche i Comuni attigui di Follonica, Castagneto Carducci, Sassetta, Monteverdi Marittimo, Monterotondo Marittimo e Massa Marittima. Riferendo i risultati del tavolo di monitoraggio sull'andamento dell'accordo di programma, l'assessore ha detto che nella seduta Cipe del 10 novembre sono stati assegnati 50 milioni di euro per le operazioni di bonifica, 20 milioni per le attività di smantellamento e manutenzione delle navi militari che si aggiungono ai 20 milioni precedentemente assegnati per l'area portuale.

"Abbiamo concordato – spiega l'assessore – che entro gennaio, alla luce della delibera approvata dalla giunta e della pubblicazione da parte di Invitalia del bando, sarà organizzato un incontro con il sistema creditizio per verificare le possibilità e gli strumenti per il sostegno alle imprese dell'indotto siderurgico dell'area".Si è tenuto ieri il primo incontro per l'esposizione del piano industriale successivo alla richiesta di conferimento di ramo d'azienda da parte della Ulivelli srl di Sesto Fiorentino e della Pietro Signorini & Figli Spa di Prato. L'intenzione condivisa da entrambe le società è quella di mettere in atto un'operazione che consolidi e sviluppi maggiormente le diverse tipologie di prodotto realizzate: gli accessori metallici per pelletteria ed abbigliamento per la Ulivelli e le rubinetterie classiche e di design per bagno e cucina prodotte dalla Signorini. La fusione prospettata consente ad Ulivelli di risolvere il problema logistico legato allo stabilimento che attualmente non risulta più sufficiente per rispondere alle esigenze della produzione, mentre conseguentemente potrà contare anche su quello pratese di Signorini che mira ad ampliare le attività a causa della contrazione strutturale dell'attività. Alessandro Fini per la FIOM-CGIL Firenze commenta: “Oltre a condividere gli investimenti che verranno effettuati per l'adeguamento delle strutture aziendali, l'acquisto di nuovi macchinari destinati alle lavorazioni meccaniche e l'ampliamento delle galvaniche, abbiamo concordato anche la necessità di riportare all'interno alcuni tipi di lavorazioni che in passato erano esternalizzate.

Tutto questo potrebbe essere in controtendenza rispetto a ciò che avviene in molte realtà incapaci di reagire alla crisi, che restano immobili e prive di prospettive di rilancio. In questo caso invece, pur nell'assenza generale di politiche industriali nazionali, le due aziende hanno deciso con coraggio di scommettere su di un'azione sinergica come il conferimento di ramo d'azienda, che interesserà oltre 80 addetti con possibilità di ulteriore crescita occupazionale. Questa operazione deve essere inevitabilmente contrattata con il sindacato che, partendo anche dalle condizioni contrattuali ed accordi di secondo livello diversi tra le due aziende, dovrà migliorare le condizioni differenti tra i lavoratori. Tutto questo per far sì che l'operazione non lasci eventuali strascichi ma faccia partire in modo sano e produttivo la nuova attività”. Le parti hanno calendarizzato un nuovo incontro per giovedì 13.L'accordo, firmato dalla Direzione aziendale, dalla Rappresentanza Sindacale Unitaria e dalle strutture sindacali territoriali di Filctem CGIL e Femca CISL definisce un nuovo Premio di Partecipazione per il personale. In particolare si introduce un bonus aggiuntivo al precedente premio per tutti i lavoratori esclusi dalle forme di incentivazione previste per i dirigenti e i quadri aziendali, per un totale di 1600 euro annui, che verrà erogato in base al livello di raggiungimento degli obiettivi del management aziendale che da oggi saranno condivisi con tutti i dipendenti. Inoltre si promuove il welfare attraverso un ulteriore gettone di 130 euro che l'azienda verserà per conto dei lavoratori che accetteranno di investire nei fondi contrattuali di previdenza complementare e assicurazione sanitaria del settore parte delle risorse derivanti dal Premio di Partecipazione. Secondo Alessandro Picchioni, della Filctem Cgil di Firenze, "la firma di questo accordo è un passo significativo sotto diversi aspetti, ma significa soprattutto rIdistribuire benessere a tutti i dipendenti, attraverso la condivisione e la realizzazione degli obiettivi aziendali".

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