Vendemmia rimandata a settembre

In provincia di Pisa 800 stagionali al lavoro: in aumento le donne, in calo gli extracounitari

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 agosto 2014 01:29
Vendemmia rimandata a settembre

Vendemmia rimandata a settembre. C'è bisogno di altro sole, l'acqua è stata fin troppa. Quante le minacce del maltempo. Ma la vendemmia della zona (Valdera, Valdarno e Valdicecina) darà lavoro a circa 900 persone, tutte già selezionate direttamente dalle aziende, attraverso i centri per l'impiego o con il passaggio dai centri Informagiovani. Un dato in linea - lievissimo il calo - con gli anni precedenti. Ci sarò anche meno vino, ma più buono. Queste, in sintesi, le previsioni a circa due settimane dal distacco del primo grappolo di uva.

Intorno al vitivinicolo si muove anche in Valdera, Valdarno e Valdicecina una filiera economica importante: per ogni grappolo di uva raccolta si attivano ben 18 settori di lavoro dall'industria di trasformazione al commercio, dal vetro per bicchieri e bottiglie alla lavorazione del sughero per tappi, continuando con trasporti, accessori, enoturismo. Torniamo al lavoro. Con la crisi - rileva Cia Pisa - è aumentata la presenza di italiani, soprattutto giovani e donne rispetto agli extracomunitari.

"Una percentuale in crescita a far raccolta tra i filari - spiega il direttore di Cia Pisa Stefano Berti - è quella delle donne, anche giovani, studentesse che trovano una buona opportunità di vuadagno: le donne sono diventate il 40% dei vendemmiatori". In calo, invece, gli extracomunitari che scendono qualche punto sotto il 20%: una fetta pesantemente colpita dalla crisi del mercato del lavoro visto che gli italiani, di ogni età, sono in fila ai centri per l'impiego. "E' vero, le previsioni parlano di un calo di produzione - rileva Confagricltura Pisa, diretta da Massimo Terreni - Ma la qualità si profila ottima, anche se il maltempo ha fatto temere.

Si comincia a settembre". Un comparto in salute, quello del vitivinicolo, che muove 15 milioni d'affari econ l'export in crescita del +14,5%. L’ultimo censimento Istat parla, per la zona, di circa 3.100 ettari, di cui solo il 40 per cento destinato alla produzione di uva da vino Doc-Docg.

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