Vaccine Day: oggi è andato in onda il trailer

Anche in Toscana solo 620 dosi. Poche decine in ciascuno dei quattro ospedali dell’Azienda Sanitaria Centro e nella RSA di Montedomini. Eugenio Giani: "Giornata storica". Il presidente del Consiglio regionale Mazzeo: "Nelle lacrime di gioia dei sanitari ho visto la speranza, ma non abbassiamo la guardia. Ora vaccinare tutti i toscani entro il 2021". Gandola (FI nel Centrodestra): "È un dovere. Prima disabili e rsa"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 dicembre 2020 16:39
Vaccine Day: oggi è andato in onda il trailer

Firenze– Più che altro una giornata simbolica quella del 27 dicembre, per il Vaccine day, il primo step della campagna di vaccinazione che in tutta Europa ha preso avvio nella stessa giornata con ben altre quantità somministrate. Talmente scarse le quantità distribute oggi, che i primi 45 candidati alla vaccinazione per ogni presidio ospedaliero della Ausl Toscana Centro sono stati individuati attraverso un algoritmo. Nella procedura di calcolo sono stati inseriti alcuni parametri come il genere ed il ruolo di appartenenza in modo da garantire il rispetto delle direttive Ministeriali e la parità di genere.

Quando alle 8:00 l’auto dell’Esercito con il vaccino anti Covid ha fatto il suo ingresso nell’area carico scarico merci del Padiglione 15 c’erano tutti. Il presidente della Regione Eugenio Giani, l’assessore al diritto alla salute e sanità Simone Bezzini, l’assessore alla protezione civile Monia Monni, il sindaco di Firenze Dario Nardella, e naturalmente il direttore generale dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Rocco Damone.

Dall’ultimo piano dell’edificio un applauso degli infermieri ha salutato l’ingresso del contenitore frigo all’interno dell’ospedale dove di lì a poco sarebbero state preparate in dosi da portare al CTO per le prime somministrazioni e negli 11 ospedali hub segnalati alla struttura commissariale di Domenico Arcuri e nella Rsa di Montedomini. Perciò più che vaccini, oggi sono state rilasciate dichiarazioni, con una scontata retorica istituzionale.

"Un momento di portata storica quello che stiamo vivendo stamani - ha detto il presidente Giani ringraziando l’Esercito che sta svolgendo il prezioso servizio di trasporto del vaccino nei luoghi di destinazione nella massima sicurezza – un momento che parte dal presidio ospedaliero che per i toscani e per il centro Italia è un punto di riferimento e che segna il via per una fase importante e nuova. Con oggi inizieremo a costruire lo scudo protettivo per una popolazione che sta vivendo momenti difficili e assai delicati. Oggi è una partenza simbolica, con 620 vaccini in attesa della vera somministrazione che inizierà il 2 gennaio e porterà in quel mese 16420 dosi per coloro che sono in prima linea e per gli anziani nelle RSA e poi, si continuerà, man mano che arriveranno le indicazioni del Governo, raggiungendo oltre 3 milioni di persone in Toscana”.

“Oggi è una giornata che ricorderemo – ha quindi detto l’assessore Monia Monni - Questo anno terribile si conclude con una grande speranza. Dobbiamo ancora tenere duro e mantenere alta l'attenzione, ma finalmente si vede una luce dopo questa lunga notte. Appena sarà possibile mi vaccinerò”.

Le prime ad essere vaccinate stamani alle 8.40 negli ambulatori del CTO di Careggi sono state due infermiere, Simona Bausi e Elena Berti. Dopo la giornata simbolica di oggi (45 vaccinati a Careggi), le vaccinazioni riprenderanno il 2 gennaio negli 8 ambulatori del CTO che hanno la potenzialità di somministrare 800 vaccini al giorno. Un percorso non breve che ci accompagnerà per tutto il 2021. Da Careggi intanto alle 8.30 le altre 580 dosi hanno preso destinazione Firenze al San Giovanni di Dio e alla RSA Montedomini. E nel resto della Toscana hanno raggiunto gli ospedali San Iacopo di Pistoia, al Santo Stefano di Prato, al San Giuseppe di Empoli, all’Aou di Pisa, all’ospedale di Livorno, al San Luca di Lucca, all’ospedale delle Apuane a Massa, all’Aou delle Scotte di Siena, al San Donato di Arezzo, all’ospedale Misericordia di Grosseto e all’unica Rsa.

Ad accogliere i vaccini a Torregalli c’era la vicepresidente della Regione Stefania Saccardi, a Montedomini il presidente Giani e l’assessore al sociale Serena Spinelli, a Siena e Arezzo l’assessore Simone Bezzini, a Grosseto l’assessore Leonardo Marras, a Massa il consigliere speciale del presidente Giacomo Bugliani e il consigliere del presidente per le vaccinazioni Angelo Zubbani, a Prato l’assessore Stefano Ciuoffo, a Pistoia e Livorno il presidente Giani, a Lucca l’assessore Stefano Baccelli, a Empoli il presidente della commissione sanità Enrico Sostegni, a Pisa l’assessore Alessandra Nardini e il presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo.

Oggi nell’AUSL Toscana Centro la macchina organizzativa per la vaccinazione è stata operativa in quattro ospedali ed una RSA : Torregalli di Firenze, Santo Stefano di Prato, San Jacopo di Pistoia, San Giuseppe di Empoli e nella RSA di Montedomini. Sono state 45 le dosi consegnate in ogni presidio ospedaliero e 70 per la RSA di Montedomini. A ricevere le prime dosi sono stati gli operatori dipendenti del Servizio Sanitario Regionale, tra cui anche il personale del 118, delle Usca e Girot, oltre agli ospiti delle RSA.

Dopo questa fase iniziale la vaccinazione proseguirà in modo continuativo coinvolgendo gli operatori sanitari in lista (medici, infermieri, ostetriche, Oss, tecnici di radiologia, laboratorio ecc…), gli ospiti ed il personale delle RSA e delle Case di Cura. Buonissima l’adesione alla campagna vaccinale: 36.000 il totale degli operatori per l’Ausl Toscana Centro, tra cui gli operatori sanitari e socio sanitari del servizio pubblico e del privato accreditato, compreso il volontariato e gli operatori ed ospiti delle RSA. Nel dettaglio: in zona pratese sono 5.000 i prenotati, in zona fiorentina circa 17.300, in zona empolese 4.000, in zona pistoiese 4.300 (compresa la Valdinievole).

6.000 relativamente agli operatori e ospiti delle rsa. A somministrare le prime dosi di vaccino nei presidi ospedalieri un équipe composta da due assistenti sanitari, due infermieri ed un medico. Nella RSA di Montedomini la squadra è stata integrata con personale della USCA e del Girot.

A Torregalli la vaccinazione è stata effettuata nei locali del poliambulatorio.

Al Santo Stefano di Prato i vaccini sono stati somministrati negli ambulatori del Centro Trasfusionale, al San Giuseppe di Empoli al Poliambulatorio ed al San Jacopo di Pistoia nei locali del poliambulatorio B. Sono stati vaccinati medici, infermieri, ostetriche, operatori sanitari, tecnici della riabilitazione, di radiologia e di altre professioni sanitarie.

Nella RSA di Montedomini dalle 11 sono iniziate le vaccinazioni per 30 ospiti, come nei presidi ospedalieri, nei giorni successivi le sedute vaccinali proseguiranno in continuità.

Martina Erdas, 36 anni, assistente sanitaria, in questo periodo impegnata nella centrale di tracciamento al polo fieristico. Alessandra Roggi, 44 anni, medico del 118. Mara Ceccarelli, 64 anni, infermiera della degenza chirurgica.Sono queste le prime tre operatrici sanitarie della Asl Tse alle quali stamani, al quarto piano del San Donato, è stato somministrato il vaccino anticoCovid. Insieme a loro altri 42 colleghi, rappresentativi di professionalità e di quelli che vengono definiti i setting di riferimento e cioè le aree di lavoro: 13 infermieri, 12 medici, 1 assistente sanitario, 7 operatori socio sanitari, 2 amministrativi, 1 ausiliario, 1 ingegnere, 1 farmacista, 2 biologi, 1 tecnico di laboratorio, 1 ostetrica, 1 fisioterapista, 2 tecnici di radiologia.

Sono 27 donne e 18 uomini.Le prime dosi di vaccino sono arrivate al San Donato alle 9.30 scortate dalle auto dei carabinieri. La sacca con le 45 dosi è stata presa in custodia dalla Farmacia dell'ospedale e quindi i vaccini sono stati trasferiti al quarto piano, nel Day Hospital - Day Service dove alcune stanze sono adesso utilizzate per la somministrazione dei vaccini e una grande sala è stata adibita a luogo di attesa post iniezione.

"Oggi è un giorno storico per la lotta al Covid - ha commentato Simone Bezzini, assessore regionale al diritto alla salute e sanità che stamani ha seguito tutte le fasi dell'arrivo e della somministrazione delle dosi. E' motivo di grande speranza nel futuro. Un primo traguardo raggiunto grazie alla ricerca scientifica e all'impegno congiunto delle istituzioni a livello europeo, nazionale e regionale. Ringrazio tutti coloro che hanno lavorato per la riuscita di questa fondamentale giornata di avvio della campagna di vaccinazione. La Toscana sta lavorando con serietà, lungimiranza e grande spirito di squadra, il nostro sistema sanitario è organizzato per affrontare al meglio questa sfida collettiva che ci vedrà impegnati nei prossimi mesi. Auspico la più grande adesione possibile alla vaccinazione, solo con la tenacia e la fiducia si può vincere questa battaglia per la vita".

"Questi lunghi mesi sono stati imprevedibili e duri - ha aggiunto il Direttore generale della Asl Tse, Antonio D'Urso- Il vaccino ci porta a scrivere un altro capitolo della storia Covid ma il libro non è certo finito. Vorrei sottolineare ciò che fuori delle strutture sanitarie non si vede e cioè la preoccupazione ma anche l'entusiasmo e la determinazione della nostra comunità: donne e uomini profondamente diversi per età, specializzazioni, attività. Ma con un obiettivo comune: difendere la salute di tutti. Stamani hanno salutato con un applauso la prima collega vaccinata. Era lei il simbolo di una nuova speranza. Oggi, domani e nei prossimi giorni il lavoro sarà duro come sempre ma, per tutti noi, con una certezza e una speranza in più".

“Oggi è, finalmente, l'inizio della fine della pandemia, perché la Toscana, assieme all'Italia e a tutta l'Europa, vede la luce in fondo al tunnel”. Così il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, commenta l'avvio delle vaccinazioni a margine del Vax Day che si è svolto all'ospedale di Cisanello dell'Azienda Universitaria Ospedaliera di Pisa, guidata dalla dottoressa Silvia Briani. “La scienza ha fatto tanto, trovando in pochi mesi questo vaccino - spiega il presidente - Ora, come istituzioni, non possiamo sbagliare.

Come Regione Toscana dobbiamo perciò porci l'obiettivo di vaccinare entro l'anno, il 2021, tutte le toscane e i toscani, abbiamo una organizzazione eccellente come abbiamo dimostrato anche in questa giornata davvero speciale”. “Anche in questo caso - prosegue - vanno ringraziate tutte le persone che in questi mesi e in questi giorni si stanno impegnando, senza guardare gli orari di lavoro o le ferie natalizie, per ricostruire un tessuto di speranza nel domani per tutti noi: dai medici agli oas, dagli infermieri ai volontari, dalle forze dell'ordine ai farmacisti.

Se abbiamo resistito in tutti questi mesi difficili, lo dobbiamo al loro lavoro instancabile in prima linea nella lotta contro la pandemia e la sua diffusione”. “Oggi disponiamo di un'arma in più che, aggiunta al loro lavoro, - aggiunge Mazzeo - sarà determinante per vincere questa battaglia e ritornare a vivere normalmente. E questa speranza e gioia l'ho letta nei loro occhi e credo che tutti i toscani la possano vedere in questo giorno che non dobbiamo aver paura di definire storico.

Le loro lacrime di gioia sono il segno che ce la possiamo fare davvero”. “Ora però serve continuare sulla strada della responsabilità e del buon senso- conclude il presidente, - coi nostri comportamenti dobbiamo aiutare il sistema sanitario a tenere sotto controllo e abbattere la diffusione del virus, così da rendere ancora più efficace la campagna di vaccinazioni”.

"Grande soddisfazione per l’arrivo a Firenze e nel resto della Toscana delle prime dosi di vaccino anticovid, che presto ci consentiranno di riprenderci la nostra libertà. Vaccinarsi è un dovere ed anzi dovrebbe essere reso obbligatorio. Non appena sarà possibile, mi sottoporrò con convinzione alla somministrazione". Si esprime così Paolo Gandola, consigliere metropolitano Forza Italia –centrodestra per il cambiamento, salutando con gioia l’arrivo dei primi vaccini all’Ospedale di Careggi. "Al riguardo – ha aggiunto il consigliere metropolitano – così come richiesto da molte associazioni, occorre inserire anche tutte le persone disabili tra coloro che prioritariamente possono essere sottoposti alla somministrazione del vaccino insieme agli operatori sanitari, sociosanitari e personale e ospiti delle Rsa.

Le persone disabili sono quelle maggiormente esposte a rischi di varia natura derivanti della pandemia e dunque dovrebbero aver diritto a ricevere particolari attenzioni consentendo un accesso prioritario. Il vaccino già disponibile – ha concluso Gandola – rappresenta un vero e proprio miracolo per la velocità con la quale la ricerca mondiale ha messo a disposizione un vaccino in soli dieci mesi, consentendoci di avere gli strumenti giusti per vincere la sfida della pandemia globale.

Solo vaccinandosi saremo finalmente protetti e potremo tornare a vivere una vita normale, come abbiamo sempre sognato".

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