Firenze, 7-10-2024 - Il sindaco di Barberino Tavarnelle (Fi) ha denunciato che oltre 70 fra bambine e bambini della Scuola dell’Infanzia del comprensivo del suo territorio sono costretti a uscire prima da scuola, per mancanza di collaboratori scolastici che garantiscano l’apertura dei plessi.
"Ciò che avevamo più volte paventato - commentano dalla Flc Cgil Firenze - purtroppo si è fatto realtà: con gli attuali numeri di organico ATA non può essere garantita la normale offerta didattica, soprattutto di quegli istituti articolati su più plessi e diffusi sul territorio.
Correttamente il sindaco chiede un intervento al Ministro dell’Istruzione e alla Presidente del Consiglio; noi estendiamo tale richiesta anche alla Direzione dell’Ufficio Scolastico Regionale della Toscana, che avrebbe la possibilità – fin da subito – di assegnare alle scuole più Collaboratori Scolastici, più Amministrativi e più Assistenti Tecnici, ma che continua a disattendere le legittime aspettative delle scuole, non autorizzando il personale da loro richiesto.E’ dalla scorsa estate che abbiamo esortato l’USR a “dare di più”, stimando che alle scuole di Firenze e provincia sarebbero serviti almeno 300 Collaboratori Scolastici, 100 Amministrativi e 50 Assistenti Tecnici.
Per tutta risposta gli istituti hanno ricevuto 161 CS, 27 AA e 10 AT. Numeri che si commentano da soli e che denotano ancora una volta la inadeguatezza delle scelte di questa Direzione regionale, incapace di comprendere i reali bisogni delle scuole e assicurare loro il fabbisogno richiesto.Proprio lo scorso giovedì abbiamo tenuto un’assemblea provinciale del personale ATA, nella quale con le lavoratrici e i lavoratori abbiamo deciso, come prima iniziativa, di scrivere una lettera aperta ai sindaci del territorio, per chiedere loro intanto di prendere consapevolezza del problema e poi lavorare concretamente per trovare soluzioni.Da parte nostra saremo a fianco del sindaco di Barberino Tavarnelle, della scuola e delle famiglie, in ogni iniziativa vogliano intraprendere per l’istruzione delle loro bambine e dei loro bambini", conclude Cgil.