Università di Firenze: interdizione per il Rettore

Al termine dell'inchiesta sui concorsi truccati. Toccafondi: "Misura che non capisco"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 maggio 2021 13:55
Università di Firenze: interdizione per il Rettore

Cinque mesi di sospensione per Luigi Dei, il Rettore dell'ateneo fiorentino, il più grande della Toscana. Il rettore dell’Università di Firenze è ritenuto, dalla Procura, il vertice di un'associazione a delinquere finalizzata alla corruzione nell’ambito dell’inchiesta sui concorsi pilotati a Careggi.

“Se le accuse fossero confermate, significherebbe che siamo di fronte ad un sistema potente e collaudato in grado di gestire cattedre e concorsi, che da anni sceglie gli amici nei posti nevralgici di istituzioni universitarie e non solo. Alla faccia della legalità e dell'Università quale luogo di Alta cultura e di formazione delle future generazioni.” Così il Vicepresidente di Gioventù Nazionale, Chiara La Porta.

“Se il Rettore dovesse essere condannato saremo di fronte ad una vergognosa vicenda, in cui le logiche dei favoritismi degli amici di turno sono prevalse alla giustizia ed è venuto meno il principio meritocratico che dovrebbe essere alla base di ogni concorso. I giovani laureati che sono costretti a lasciare l’Italia aumentano esponenzialmente, anche a causa di questi ignobili casi di cronaca che macchiano la reputazione delle nostre eccellenze universitarie.” Conclude Fabio Roscani, presidente di Gioventù Nazionale, movimento giovanile di Fratelli d'Italia.

“Interdetto per 5 mesi dal rettorato, quindi fino alla fine del mandato. Che senso ha? Un professore universitario, rettore dell’Università degli Studi di Firenze, che stava terminando il suo secondo mandato e in piena campagna elettorale per il successore. Qualcuno mi spiega l’utilità e la necessità di questa misura? Perché più leggo gli articoli che riguardano la vicenda in questione più non ne comprendo il senso, né pratico ne’ giuridico. Inoltre visto che sempre più spesso e da alcuni decenni, per essere giudicati dall’opinione pubblica, non si devono attendere i tre gradi di giudizio, non si segue la costituzione, non si attende almeno un tribunale che si esprima, un processo, ecc...

ma basta una misura restrittiva, un avviso di garanzia, in alcuni casi è sufficiente un articolo di giornale, penso che sia necessario spiegare, dare motivazioni chiare, prima di prendere decisioni che restano indelebili per chi le subisce” dichiara invece Gabriele Toccafondi deputato fiorentino e capogruppo di IV in commissione cultura alla Camera.

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